1. Gabinetti pubblici


    Data: 23/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: marcosexy222, Fonte: Annunci69

    ... gusti.
    
    Nonostante quel paio di metri di distanza che ci separava, mi giunse il sentore dolciastro del suo piscio e mi sentii un leggero brivido per la schiena.
    
    Strappai una salviettina dal grosso rotolo e presi ad asciugarmi le mani.
    
    “Ah, era proprio quello che ci voleva!”
    
    Mi girai a guardarlo e lo vidi venire verso di me, un sorriso sfrontato sulla faccia e l’uccello semiduro fuori dai pantaloni, che ancora se lo stava scrollando.
    
    “Quello che ci vorrebbe adesso è una bella pompa!”, continuò, fissandomi.
    
    Poi si fermò a due passi da me e si scappellò spudoratamente l’uccello ormai duro. Io non risposi e finii di asciugarmi le mani che mi tremavano. Mi sentivo la gola asciutta. Il tipo mi fissava con un ghigno che non mi piaceva per niente, e continuava a menarselo lentamente come se niente fosse.
    
    Mi chiesi se era un marchettaro o un droghino in cerca di soldi. In ogni caso, la situazione non mi piaceva: meglio filarsela. Gettai nel cestino la pallottola di carta umida e mi diressi all'uscita. Ma sulla porta ce n’era un altro, pure lui sui venti anni, in jeans sdruciti e canottiera; teneva le braccia incrociate sul petto, la spalla destra appoggiata allo stipite, la gamba sinistra ripiegata e incrociata con l’altra: il tipico atteggiamento da bullo.
    
    Mi fermai davanti a lui, aspettando che si scostasse per farmi passare. Il tipo non si mosse. Mi fissò con un sorriso serafico.
    
    “Hai sentito cosa ha detto il mio amico?”, fece, mentre l’afrore delle sue ...
    ... ascelle sudate mi feriva le narici.
    
    “Permesso, per favore.”, feci, cercando di assumere un’aria tranquilla.
    
    Il ragazzo, anche lui un bonaccione, non si mosse.
    
    “Ha detto che dopo pisciato, gli ci vorrebbe una bella pompa. Non sei d’accordo?”
    
    Ahi, pensai, qui si mette male!
    
    “Sentite, ragazzi, - dissi – queste faccende non mi riguardano.”
    
    “Ehi, ma lo senti ‘sto frocio? – esclamò lui, assumendo un’aria truce – Il mio amico ha voglia di una pompa e lui dice queste faccende non mi riguardano! – e mi fece il verso, scimmiottandomi con voce in falsetto – Beh, la vuoi sapere una cosa, rottinculo? – e si mosse, dandomi sul petto un colpetto con la punta delle dita e spingendomi indietro – Io dico invece che la faccenda ti riguarda, perché adesso è venuta voglia pure a me di una pompa, - e fece un passo avanti, dandomi un’altra spinta – e non vedo succhiacazzi qua intorno. Tu ne vedi, Tony?”
    
    “Io vedo solo quella checca lì.”, rispose il primo, smanettandosi l’uccello ormai al massimo turgore.
    
    La situazione cominciava a preoccuparmi, anche perché a quell'ora pomeridiana era difficile che arrivasse qualcuno a tirarmi fuori dai pasticci.
    
    “Hai sentito, rottinculo?”, disse il ragazzo in canottiera, dandomi un’altra spinta all'indietro.
    
    Tony ridacchiò tirandosi tutto indietro il prepuzio e venendo verso di me.
    
    “Sai, Val, - disse all'amico – alle checche piace un casino succhiare il cazzo. Appena ne vedono uno, questi sozzoni non capiscono più niente. Hai visto ...
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