1. Che imbarazzo quindi


    Data: 24/05/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Teresalavacca, Fonte: EroticiRacconti

    ... collega. Il giorno dopo, nel pomeriggio, avevamo appunatamento col collega. Dove? Proprio al bar dove avevo conosciuto Alfonso. Tutto avrei potuto immaginare e non che il collega di mio marito fosse proprio lui: Alfonso. Che Imbarazzo! Restai senza parole e mi venne difficile pure pronunziare un semplice . Era imbarazzato e mortificato pure lui. Tuttavia superammo il momento della sorpresa e poi lui andò con la sua auto e noi lo seguimmo con la nostra. Arrivammo ed evitamo di guardarci. L'appartamento? Ve ne parlo perché è importante. Cancelletto, 3 metri di giardinetto quindi 2 portoncini blindati ad un metro di distanza l'uno dall'altro; quello a destra la sua abitazione. a sinistra quello in affitto. Tutto a piano terra e a forma di U. Comodo: con soggiorno e cucinino all'ingresso e ampia finestra a sud quasi attaccata al portoncino; bagno e doppio servizio lavanderia con le finistre all'interno della U e, da quest'ultimo si accedava nello spazio interno della U dove si poteva stendere la biancheria; camera da letto e un'altra stanzetta con 2 lettini con le finestre sul lato esterno della U-- Niente eventi particolari fino a quando lui non si mise in congedo, anche perché, per 2 settimane, abbiamo avuto con noi i miei genitori. Solo saluti, un come si va e, raramente qualche occhiatina accattivante da ambo le parti. Era comunque evidente che ci desideravamo.La svolta quando i miei andarono via. Io andavo al mare presto e rientravo al massimo alle 11,30; Lui era ...
    ... appasionato di pesca, usciva di buon'ora e non aveva un orario ben preciso di rientro. La mia serranda era alzata, quella sua abbassata, ma uscita dal box doccia, indossando l'accappatoio la vidi alzata. Mi aveva vista nuda mentre facevo la doccia? Il bello era che si stava masturbando guardando me. Rastai imbambolata, mortificata e, nello stesso tempo, curiosa nel vedere il suo pugno che faceva su e giù su sul suo cazzo. Mi guardava sorridendo col viso stravolto di piacere. Ero imbambolata e non mi venne nemmeno l'idea, quella più naturale, di chiudere la finestra o di abbassare la serranda. Mi fece cenno di aprirmi l'accappatoio e gli feci cenno di no. Si avvicinò alla finestra e mi mostrò il cazzo, tirandolo su e mostrandomi pure le palle come per farmi notare che erano piene. "Dai, si" capii dal movimento delle sue labbra. Avrebbe potuto parlare liberamente tanto non poteva sentire nessuno, ma quel suo sussurro, forse studiato, lo presi come una supplica e aprii l'accappatoio. Mi fece un segno con la mano sinistra come per dirmi che ero una specialità, mentre con la destra riprese a segarsi. Che eccitazione! Come mi poteva essere indifferente una situazione del genere in cui un estraneo si masturbava guardando le mie abbondanti grazie? Così quando mi fece cenno di toccarmi pure io, eccitata come una vera vacca, mi sfilai l'accappatoio, mi girai, necessariamente, per accendere la luce perché mi potesse vedere meglio, esattamente come aveva fattolui, e, quando mi rigirai, mi fece un ...