La ragazza di mio fratello
Data: 25/05/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Nico90
... immediatamente libero accesso a casa nostra. Diceva tutte le cose giuste, era gentile, educata, la figlia che avrebbero sempre voluto avere. Con me anche si dimostrò gentile, anche se più distaccata. Forse a causa del fatto che frequentassimo la stessa scuola, non avrei saputo dire esattamente... Io ricambiai l'atteggiamento, gentile ma distaccato. Cercavo quanto più possibile di girare a largo quando lei era a casa con Luca. Avrei dovuto essere contento per mio fratello, che a dispetto delle sue spacconate sembrava proprio essere cotto di lei, invece mi ricordo che ero terribilmente invidioso. Non potevo fare a meno di pensare che non se la meritasse, mi chiedevo cosa cavolo ci trovasse una ragazza bella e intelligente come Alessandra, in cazzone come Luca, tanto incapace nelle studio da aver bisogno dell'aiuto della sua ragazza che ancora andava al liceo per prepare gli esami. Mi feci pure l'idea che lui la stesse traviando dopo qualche settimana, perso nella mia cotta adolescenziale. La vedevo vestire in modo più aggressivo, il trucco più pesante, e vedevo come la lui la trattava quando erano soli. Mi dava fastido che fosse così possessivo e geloso, che le mettesse sempre le mani addosso. Tutto questo, ovviamente, dall'esterno. Non li frequentavo, non passavo tempo con loro, e quando Luca finiva a parlare di lei, io con una scusa cambiavo argomento. Poi successe una cosa... Era il periodo tra Natale e Capodanno, non saprei dire esattamente che giorno, ma una di quei ...
... giorni che quando vai a scuola vuol dire vacanza, e quindi la sera vuol dire uscire, stare con gli amici senza preoccuparsi che il giorno dopo ci sia scuola. Più o meno erano passati due mesi da quando Luca aveva portato Alessandra a casa per la prima volta. Ricordo che avevamo passato la serata a giocare a carte, io ed il mio solito gruppetto (tutti maschi...), fin quasi all'una di notte, poi i saluti ed ognuno a casa propria. Stavo andando a letto dopo aver rimesso in ordine il rustico, quando notai la luce accesa giù nelle scale. Pensai di averla dimenticata, quindi scesi, ormai già in pantofole e pigiama, per spegnerla. Fra l'altro non era un pigiama qualunque quello, ma il mio preferito di allora: un pigiama-costume di Spiderman... Ricordo che mi sentii morire di vergona quando mi trovai di fronte Alessandra così conciato. Lei era vestita piuttosto elegante, aveva addosso una cappottino scuro ed un dolcevita di rosso, la sciarpa ancora in mano. "Ciao..." Esordì, subito notai lo stesso imbarazzo nella sua voce, misto a qualcos'altro che non seppi cogliere con esattezza. "Ciao... Sei con Luca?" Le chiesi. Una domanda stupida, dalla risposta ovvia, che non fece altro che farmi sentire più in stupido. "Si... Siamo rientrai ora..." "Ah... credevo di essere stato io ad aver lasciato la luce accesa... per questo sono sceso..." Mi giustificai. Il silenzio era imbarazzante, non avevamo veramente nulla da dirci, se si escludeva la cotta terribile che mi ero preso per lei. Sentii un ...