1. La ragazza di mio fratello


    Data: 25/05/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Nico90

    ... basso. "Non li svegliare i tuoi, che poi si incazzano ... E poi Luca ti fà il culo, lo sai..." Aggiunse ammorbidendosi di nuovo. In quel momento non lo capii fino in fondo, ma adesso mi è estremamente chiaro che stesse solo tentando di pararsi il suo bel culetto. Non voleva farsi coninvolgere, quello che le premeva vermante era preservare la sua immagine di brava ragazza, nient'altro. "Senti... tu vai, se vuoi... Io aspetto dieci minuti, poi sveglio i mie..." Le dissi, quasi un sussurro. D'altronde Luca era pur sempre mio fratello e io avevo paura che potesse star davvero male, non potevo far finta di nulla. "Non glielo dico che eri con lui... Gli dico che è tornato da solo, tranquilla." Aggiunsi con un mezzo sorriso, intuendo che la cosa le avrebbe potuto far piacere. A quelle mie parole, Alessandra mi fissò seria per un istante, senza rispodere, poi disse: "E se ti faccio una sega?" Lo disse con tono neutrale, come fosse la cosa più normale del mondo, come se mi avesse domandato dove fosse il bagno oppure l'ora. Avvampai. "C-Come, scusa?" "Se ti faccio una sega, tu poi te ne vai a letto buono buono senza svegliare i tuoi e senza dire niente a nessuno?" Ripetè incrociando le braccia sotto il seno. Vorrei poter dire di aver risposto di no, di aver contrattato, magari anche solo di averci pensato un po'... Mi affrettai ad annuire, incredulo. Solo in seguito avrei ripensato a quanto fossi stato meschino e patetico quella sera, a come avessi tradito mio fratello. Lei arricciò un ...
    ... angolo della sua bella bocca in un sorrisetto amaro, poi subito mi prese per un polso e si diresse verso il bagno, tirandomi dietro con se senza nemmeno darmi il tempo di rendermi conto di quello che succedeva. La seguii con in cuore che andava a mille. "Facciamo presto..." Il bagno del rustico era stretto, un corridoio quasi: lavandino, bidet e doccia da un lato, lavatrice, asciugatrice e tazza dall'altro. Ricordo che Alessandra mi strattonò dentro bruscamente, chiudendo frettolosamente la porta alle nostre spalle a chiave. Luca, nello stato in cui era, non aveva pensato a tirare lo sciacquone, lo fece lei come prima cosa con verso di disguto. Poi si volse. "Dai..." Mi esortò distrattamente mentre si toglieva un ciglio guardandosi nelle specchio. Anche io la guardavo, ci guardavo, nello specchio, rapito. Cosi diversi: io un ragazzo, ancora lontano nell'aspetto e nella sostanza dall'essere uomo, vestito del mio buffo pigiama rosso e blu, che a malapena le arrivavo al mento (comunque non avrei mai raggiunto l'uno e ottanta abbondante di Luca, ma all'epoca ancora credevo di dover crescere...) ; lei col suo dolcevita rosso e i jeans attillati, che ne facevano risaltare il seno e i fianchi, il corpo da donna fatta. Aveva l'espressione scocciata, ricordo, i capelli, freschi di parrucchiere, appena stirati, che le scendevano su petto, lasciando intravedere i larghi cerchi dorati degli orecchini. Sentivo il suo profumo rimepire lentamente lo spazio angusto. Era bellissima... Io non ...
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