1. Il padre di Tiziana


    Data: 29/05/2021, Categorie: Etero Autore: suve

    ... no�� potresti essere mia figlia��.. �- Ma non lo sono �Gli risposi in un sussurro nelle orecchie prima di chiudergli la bocca con un bacio.Tenne le labbra chiuse per un solo istante, il tempo che la mia lingua vi bussasse sopra leggera, poi le aprì e l�accolse intrecciandola con la sua. Sotto il mio ventre lo sentivo crescere prepotente. Mi districai dalle sue braccia che mi avevano avvolto e passai le labbra sul suo petto. Qualche raro pelo bianco faceva capolino tra i molti ancora scuri. Gli strinsi un capezzolo tra le labbra e lo sentii gemere, poi scivolai in basso lasciando una traccia umida con la mia lingua fino a incontrare l�orlo del pigiama.Mi sollevai prendendo l�orlo dai due lati e tirai in basso aiutato da lui che aveva alzato il sedere e il suo uccello scattò fuori vibrando, come dotato di vita propria. Non era piccolo, forse non il più grande che avessi mai visto ma possente e duro nella mia mano che l�aveva intanto avvolto.Deliziata passai la lingua sulla punta, mi soffermai sul buchino prima di scendere di lato e avvolgerla intorno alla cappella. Lo leccai con dedizione e sentivo il suo corpo tendersi. Infine lo accolsi in bocca: prima solo la punta, poi scesi in basso, succhiando e muovendo la lingua. Mugolò qualcosa e mi appoggiò la mano sulla testa.Senza forzarmi, senza spingere, come per assicurarsi che io non mi togliessi. Non ne avevo l�intenzione e continuai a succhiarlo ancora un poco. Lui sussultava a tratti. Temetti potesse venire e mi staccai ...
    ... guardandolo fisso negli occhi. La lussuria che li riempiva mi sconvolse i sensi. Mi voleva, mi voleva pazzamente, e dentro di me era prepotente la sensazione di essere io a sedurlo, io a avere nelle mie mani quell�uomo navigato che avrebbe potuto essere mio padre. Il solo pensiero era quasi sufficiente a farmi venire.Mi si buttò addosso rovesciandomi e facendomi sfuggire un grido allarmato che si tramutò in un sospiro di godimento quando con il viso si tuffò tra le mie gambe aperte togliendomi in fretta le mutandine. Gli furono sufficienti pochi tocchi, con una lingua che a me pareva un serpente, per farmi godere. Mi lappò il clito prima con delicatezza e poi con veemenza, infilandomi dentro due dita a uncino e io andai fuori di testa, inarcandomi per andargli incontro, aggrappata ai suoi capelli, arcuata con la testa rovesciata indietro in un lamento sordo che solo dopo mi accorsi essere io a emettere.Fu un orgasmo favoloso, e lui non si fermò. Continuò a leccarmi saltando dall�interno delle cosce alle labbra più intime, dal bacino al clitoride. Pochi minuti e mi contorsi ancora in un orgasmo ancora più forte del precedente.Ricaddi indietro senza forze.Ripresami, alzai la testa e vidi la sua spuntare tra le mie cosce, gli occhi ardenti come prima fissi nei miei. Fu un�altra scudisciata per i miei sensi. Lo volevo sentire, lo volevo dentro più di quanto avessi mai voluto un uomo. Mi divincolai rovesciandolo a mia volta e, accertatami brevemente con la mano della sua rigidità, gli ...
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