1. Il maestro di sci


    Data: 01/06/2021, Categorie: Etero Autore: Animaerrante

    La mattinata non è iniziata nei migliori dei modi, ma non capisco il motivo. Forse avrei voluto fare la colazione a modo mio e non intendo con the e biscotti.
    
    La giornata è splendida e non sono l'unica ad avere avuto la brillante idea di andare a sciare.
    
    Sono le 9 in punto, ma alla partenza della funivia c'è già coda. Non ci metto molto a passare i tornelli e a mettermi in un angolino per sistemare gli ultimi dettagli. Appoggio sci e racchette al muro e mi piego per allacciarmi gli scarponi. Quella posizione mi ricorda la colazione mancata, ma in quel mentre una racchetta decide di andare per la sua strada e cade per terra. "Ma porca puzzetta..!!" Questa è l'unica cosa che odio degli sci: le racchette!! Mentre finisco di sistemarmi, due scarponi si fermano davanti ai miei e magicamente la racchetta si alza da terra. Faccio lo stesso movimento anche io con lo sguardo e rimango fulminata: due occhioni cerulei mi stanno fissando come se fossero in attesa di qualcosa.
    
    Accenno un "Grazie" e allungo la mano per riprendermi la racchetta, anche se vorrei prendermi altro. Come se avesse capito il mio desiderio nascosto, lui mi sorride senza dir nulla, poi si gira e se ne va. Lo seguo allontanarsi: ha la tuta azzurra, dei capelli arruffati come i miei e dev'essere un maestro di sci.
    
    La mia immaginazione ha già violato l'Art. 527 del codice penale (atti osceni in luogo pubblico) e si sta divertendo. Improvvisamente la ressa mi distoglie dai miei pensieri e mi preannuncia ...
    ... l'imminente arrivo della funivia. Non volendo finire come una classica sardina, decido di salire con gli ultimi.
    
    Siamo veramente in tanti e qualcuno sta approfittando della situazione standomi troppo addosso.
    
    Cerco di guadagnarmi invano il mio spazio mentre l'occhio mi cade sugli scarponi e in un lampo mi torna tutto: quegli scarponi io li conosco! Il mio senso di disagio si trasforma in eccitazione e in volto mi nasce un sorriso.
    
    Senza dare troppo nell'occhio e sfruttando l'appoggio delle porte, mi attacco ancora di più a quel corpo e inizio piano piano a strusciare il mio sedere proprio lí, dove non batte il sole. Dopo poco, una mano sul fianco mi fa capire che la cosa è stata apprezzata e, tirandomi a sè, sento anche che l'apprezzamento non si è fermato lí.
    
    Il passaggio di un pilone fa dondolare la funivia e lui ne approfitta per farsi ancora più addosso. Evidentemente non sono l'unica ad aver saltato la colazione.
    
    Un altro scossone fa capire che siamo arrivati in cima, ma io non ho nessuna intenzione di lasciarmelo scappare. Scendo con calma e con la coda dell'occhio non lo perdo di vista. Mi fermo e lui si affianca, sembra divertito. "Vorrei farti vedere un posto, seguimi..." mi dice come se fosse la cosa più naturale di questo mondo e in un batter d'occhio ci ritroviamo da soli in una pista non battuta. -E adesso?!- penso tra me e me. Lui non si ferma e scende con nonchalant il primo muretto, forse non si è reso conto che io non sono una maestra di sci e ...
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