Il maestro di sci
Data: 01/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Animaerrante
... con i suoi baci a fare dei cerchi sempre più stretti attorno al mio fiore. -Lo vogliooo!!- queste due parole mi rimbombano nel cervello senza darsi pace. Poco dopo la mia mano gli afferra i capelli e lo porta a torturarmi il campanellino. Quasi in automatico due dita lo seguono e iniziano a esplorarmi poco più sotto, dove oramai sono fradicia. -Freddooooo!!- Ecco che la neve ricompare proprio lí e si alterna alla sua lingua. Non sono abituata a quel giochino dove il freddo attenua la sensibilità quasi al limite del dolore e poi arriva il caldo devastante della lingua. Non passa un minuto che inizio ad ansimare. Con la mano libera gli stringo la sua che era rimasta a giocare sul seno e lui mi asseconda stringendo ancora di più. Passano degli attimi, ora tremo e non ho più alcun controllo. Lui se ne accorge e ci dà dentro: abbandona i colpi di lingua per dedicarsi al risucchio. -No, il risucchio no! È la fine- Scoppio e urlo, un urlo liberatorio e rilassante che, per fortuna, viene attutito dalla neve che c'è intorno.
Ne avevo bisogno.
Torna il silenzio, si sente solo il rumore dei miei battiti ancora accelerati. Poi una mano si chiude attorno alla mia caviglia sinistra e la stessa cosa succede all'altra caviglia e mi ritrovo con entrambe le gambe sollevate e il mio fiore completamente alla mercé del mio seduttore. Inizia a strusciarmelo con calma forse per bagnarlo un po' con i miei umori e poi lo appoggia, pronto per entrare. In quella posizione non riesco a ...
... muovermi, posso solo afferrarlo per il bacino e cercare di tirarlo a me. Lui si oppone quasi a voler fare il prezioso e sento che ridacchia. Poi improvvisamente si lascia andare e, con un colpo secco, affonda dentro di me. Mi scappa un altro gemito, questa volta più forte. Il fatto di non vedere aumenta le sensazioni che mi arrivano da lí sotto. Sentirlo dentro è tutta un'altra storia e quando spinge faccio fatica a restare ferma. Un paio di affondi, poi esce, mi fa distendere le gambe e mi bacia.
Un rumore improvviso che arriva dalla pista ci distrae, dev'essere un altro temerario che si è avventurato in mezzo alla neve fresca, ma sparisce in fretta.
Un secondo bacio mi riporta sulla terrazza e dalla mie labbra escono due parole sussurrate: "Ti voglio..." Lui mi azzittisce con un dito, sembra quasi che abbia un piano ben chiaro in testa e non voglia sentire ragioni. Io, intanto, mi sono impossessata di quel dito e me lo sto coccolando con la lingua. Questo gesto lo ha destabilizzato e dal dito passa a farmi coccolare altro. Vado in avanscoperta solo con la bocca perché ho ancora gli occhi coperti, ma potrei descrivere con precisione com'è fatto, come curva leggermente verso sinistra con quella vena che compare imponente a due terzi dell'asta. Aiutandomi con le mani completo l'esplorazione e con la lingua disegno una spirale che si conclude proprio in punta con un bacio. Ora è lui che non riesce più a controllarsi e quasi bruscamente si libera dalla presa e torna a finire il ...