Ma chi me lo doveva dire ... epilogo
Data: 01/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: reninytxis
Non so per quanto tempo rimasi immobile, spossato, ad occhi chiusi. Sentii Giò sollevarsi ed il mio membro sgusciar fuori. Mi sentii strofinare il torace, l’addome ed il petto da qualcosa di morbido e leggermente ruvido. Alzai la testa e vidi tutti e tre intenti a leccare il budino che Giò mi aveva schizzato addosso. Raccolsi quello che mi era arrivato sulla faccia e lo assaggiai. La stessa consistenza e sapore dell’albume crudo, leggermente dolciastro.
-E già! – dissi – Non abbiamo preso il dessert!
Scoppiarono tutti a ridere e, per “punirmi”, si lasciarono cadere tutti addosso a me.
Nonostante il peso era meraviglioso sentirli tutti insieme e li strinsi forte, baciando teste a destra e sinistra. Mi sentivo estatico!
Ma dopo tutta quella attività e tanti orgasmi, finimmo col crollare.
Era ormai l’imbrunire quando ci svegliammo. Giò ed io facemmo la doccia in giardino, le ragazze in bagno e ci ritrovammo nel patio per decidere cosa fare.
Mara ci disse subito non ci avrebbe permesso né di andar via, perché avrebbe significato viaggiare di notte, nè di andare in albergo: in ogni caso saremmo stati loro ospiti! Giò, per quanto entusiasta, fece presente che avremmo dato troppo disturbo ma la nostra ospite non intese ragioni.
Chiesi allora se avrebbero gradito una cena a base di pesce, consentendoci di ricambiare almeno in parte così tanta gentilezza.
-In spiaggia c’è un ristorante, in un capanno! – suggerì entisiasticamente Anna – Sembra una bettola ma è ...
... pulitissimo e si mangia da favola!
-E’ vero. – cofermò Mara – Classica cucina dei pescatori.
E fu un’idea eccellente! Il posto era di una semplicità da Festa dell’Unità e la sobria cortesia del servizio assieme alla bontà delle pietanze creavano un’atmosfera casalinga.
Mi sentii particolarmente a mio agio così ebbi modo di riprendermi dallo stordimento che inevitabilmente mi aveva procurato quella giornata. La cena mi concesse la pausa di riflessione di cui avevo bisogno per riordinare le idee. E fu decisamente un bene, oggi posso dirlo in tutta serenità.
Fu una serata splendida nella sua semplicità, allietata da classici della cucina di paranza: una veloce spaghettata di cozze e vongole, una frittura mista ed una zuppa spettacolare che lasciò tutti ammutoliti, più che altro perché tanto presi a gustarla da non avere il tempo di commentare!
Anna e Giò innaffiarono con parecchio vino le vivande e, presi dall’euforia, proposero con insistenza ed entusiasmo di finire la serata in spiaggia con bagno notturno. Cercammo di dissuaderli: era appena l’inizio di luglio e l’acqua non era esattamente l’ideale per rischiare un bagno in piena digestione.
Il compromesso raggiunto fu che avremmo passeggiato a lungo prima di gettarci tra i flutti di un mare così calmo che la risacca era appena un mormorio …
Ci allontanammo dal ristorante mano nella mano: Mara con Giò, Anna accanto a me. Mi sorrideva continuamente, a volte radiosa, a volte timida come una ragazzina al suo ...