1. Ad un pelo così (Seconda parte)


    Data: 02/06/2021, Categorie: Etero Autore: Lerry

    ... di mio padre e poi penetrato dal suo cazzo duro in tutte le posizioni di un vasto e ben eseguito repertorio, con una particolare predilezione per la pecorina. E come indugia, in quei video, l'obiettivo sulle natiche michelangiolesche di mamma, sul culo perfetto nelle sue rotondità simmetriche, col solco profondo, umido di umori, appena increspato da una morbida ombra di pelo! Scopano come i ricci, i miei, ansimano forte, godono tanto, si dicono cose durante, nel mezzo e dopo l'amplesso, sempre rimanendo avvitati l'una all'altro, saldati come se fossero un pezzo unico di carne. Spesso il video finisce che stanno ancora parlando di cose loro, fatti avvenuti, ma anche preoccupazioni dell'uno e dell'altra, rassicurazioni dell'uno all'altra, discussioni, tante discussioni post-coitali, di presunti tradimenti dell'uno e dell'altra, ma anche progetti per il futuro, compreso il desiderio di un figlio (da parte di mamma, più che altro) e delle reticenze di farlo in quel frangente, senza ancora una stabilità eccetera (perplessità di mio padre, queste, additate come svicolanti da mamma, che le riteneva scuse per non impegnarsi seriamente e, quindi, secondo il suo ragionamento deduttivo, indicative di uno scarso grado di amore e considerazione a lei riservati). I video coprono un arco piuttosto lungo, quasi due decenni, e nel frattempo io sono stato concepito, sono nato e cresciuto abbondantemente, perché hanno continuato a girarli, e quindi a scopare, anche molto tempo dopo la loro ...
    ... separazione, quando mio padre si è trasferito altrove ed ha cominciato a viaggiare per mezzo mondo, trovando anche il tempo per darmi una sorella concepita con un'altra donna, senza però - questo va detto e glielo riconosco - farmi mai mancare la sua presenza costante al mio fianco. Comunque, a parte l'amore sconfinato che provo per mio padre, vederlo alle prese con mamma mi ha fatto effetto. Dapprima è stato dolore, una fitta forte al costato che si allarga come olio cocente alla pancia, mordendomi l'addome come cagna affamata. Poi è stata rabbia, furore, ira, forse odio - o almeno qualcosa di molto vicino all'odio, se solo ne conoscessi la forma. Infine, invidia. Già, invidia. Invidia di quel cazzo, che pur parte aveva avuto nel mio concepimento, che si fotte mia madre, meglio il suo corpo abbronzato, flessuoso, naturalmente elegante, con i seni gonfi e il culo prepotente, arrogante nella sua regalità, assiso su cosce tornite come colonne, invidia della lingua che esplora i segreti di un sesso grande come un fiore carnivoro dalle labbra vellutate e rosse, che titilla e succhia il clitoride, proteso come un chiodino attratto da un magnete, invidia per la potenza virile che si sprigiona dai muscoli e dai tendini e dai nervi di papà, perfettamente in grado di padroneggiare l'esuberanza sessuale di mia madre, che si agita e dimena sotto e sopra di lui, piegata a portafoglio, con i piedi oltre la testa ricoperta di scomposti ricci biondi, mentre la verga la penetra fino in fondo, ...
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