Il gioco della bottiglia (seconda parte)
Data: 03/06/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: joyxxx
Ringraziandovi dei numerosi messaggi di apprezzamento che mi avete inoltrato privatamente e della votazione altissima eccovi la seconda parte del racconto.
Quel profumo di sapone entrato di soppiatto dalla finestra della cucina mi aveva risvegliato un ricordo adolescenziale di molti anni fa, quando con i miei compagni di classe della terza media esploravamo i nostri corpi e facevamo le prime esperienze di contatto con l’altro sesso grazie al gioco della bottiglia. Quel gioco che mi aveva permesso di conoscere intimamente Claudia, la mia prima fidanzatina, con la quale avevamo passati tre mesi di fuoco per poi lasciarci col finire dell’Estate e l’inizio delle superiori.
E quel ricordo di Claudia steso sul divano mi aveva provocato un’erezione piena e mentre mi masturbavo pensando a lei, riprovavo quel tumultuoso vortice di emozioni e passioni che da inesperto ragazzino vivevo cavalcandole impetuosamente. Il cazzo completamente scappellato, le scariche di piacere che mi attraversavano l’asta turgida partendo dalle palle gonfie. La sborrata copiosa che ne conseguì fu la degna conseguenza di quella stupenda sega amarcord.
Pensavo fosse finita li, ma come dicevo all’inizio di questa situazione il destino è strano, si dipana in mille fili che pensi si perdano verso l’oblio o il nulla, ma quando meno te lo aspetti ti sorprende riannodandoli improvvisamente.
E così avvenne qualche mese dopo quella sega.
Gli ultimi vent’anni erano stati molto burrascosi per me. Studio, ...
... università, carriera, successo, belle fighe, puttane prima escort poi, un matrimonio improvvisato, un figlio, divorzio, casini vari e sesso, godere, sesso, godere come unica ragione di vita. Malato di figa si diceva una volta, sex addicted oggi. Ma non avevo nessuna intenzione di curarmi.
Mia moglie era scappata portandosi via metà del mio stipendio e lasciandomi un figlio da crescere. Non la biasimo, l’ho fatta soffrire e lei mi ha reso la pariglia, forse era sufficiente che non ci sposassimo, ma era incinta e volevo fare le cose per bene. Pensavo ancora di poter cambiare all’epoca, ma non andò proprio così…
Per riuscire a barcamenarmi mi ero ritrasferito nel mio vecchio paese, per farmi aiutare da mia madre, che in quanto insegnante in pensione poteva almeno darmi una mano con l’inizio delle scuole elementari e mi lasciava un po’ di tempo per le mie passioni (leggi andare a troie).
Dopo le prime settimane di scuola iniziò il delirio dei compiti per casa col conseguente casino di libri e quaderni. Mio figlio, buon sangue non mente, aveva già iniziato a fare una gran confusione, spargendo materiale a destra e a manca, pertanto avevo mio malgrado dovuto entrare nella chat di Whatssupp dei genitori di prima elementare. Cosa pallosissima ma necessaria per riuscire a racapezzarsi in questa bolgia dantesca che alcuni chiamano scuola elementare. Così un bel mattino, prima di uscire leggo sulla chat il seguente messaggio: “sig.ra Martini mamma Filippo: aiuto Fili ha perso ...