Il gioco della bottiglia (seconda parte)
Data: 03/06/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: joyxxx
... volesse riannodare quel filo sfilacciato di tanti anni prima.
Il mio corpo riconosceva il suo e affamato come non mai mi stesi sopra di lei ancora vestito. Avevamo troppa voglia, lei mi mise una mano nei pantaloni e me lo tirò fuori segandomelo mentre limonavamo come nei nostri quattordici anni.
“Ce l’hai sempre bello grosso questo bestione” mi bisbigliò all’orecchio.
“Lo vuoi questo bestione nella tua fichetta?” replicai
“Sono vent’anni che lo aspetto” mi disse lei guardandomi negli occhi e tenendomi per i capelli.
Ancora con i jeans addosso, abbassati sulle ginocchia, spostandole le mutandine con due dita la infilai senza leccarla. E’ strano, non lo faccio mai, amo leccare la fica, mettere la mia partner a suo agio, farla godere prima. Ma lei no, era troppo il tempo passato, non potevamo perdere un altro secondo. E la penetrai così con la posizione del missionario, altra cosa che non faccio mai… troppo banale? Troppo scontata?
Quando hai una femmina sotto come Claudia non c’è niente di scontato.
Il cazzo entrò come una lama nel burro. Non era larga nonostante le gravidanze, si vede che il marito non ne usufruiva molto. Era calda e tutta bagnata, come la ricordavo da ragazzina. Mi avvolse il cazzo come un guanto di fuoco. Iniziai a stantuffarla e pian piano lo sentii entrare fino alle palle.
Lei mugolava di piacere con le unghie conficcate nella mia schiena. E io la penetravo come uno stantuffo, come un pistone ...
... instancabile.
Non so per quanto sarei resistito in quella situazione. Era da un po’ che non scopava, e quella situazione, i ricordi, i turbini di emozione mi avevano letteralmente travolto.
Mi alzai sulle ginocchia per spingere ancora di più. Lei per tutta risposta mi mise le gambe attorno ai glutei nudi e mi tirò a se.
“Scopami cazzone, ti sento tutto dentro…”
Riuscii a dare un’altra ventina di colpi a tutto cazzo, e sentii che non sarei resistito oltre senza sborrare.
Cercai di divincolarmi per uscire e venirle sulle tette e sulla pancia come faccio spesso con le mie troie. Ma lei da gatta esperta mi abbracciò e strinse le gambe ancora di più.
La guardai spaventato ed eccitato da matti e lei con nonchalance “prendo la pillola, sborrami tutto, sborrami tutto dentro….”
Non me lo feci ripetere due volte, mi lasciai letteralmente andare e sentii un vulcano di sborra fuoriuscire dal mio cazzo furioso. Credo di averle fatto cinque sei fiotti e di averle inondato la figa.
Semi svenuto le precipitai addosso, svuotato di energie e stordito nella passione.
“La sento tutta calda dentro è fantastico, tutta calda, tutta calda dentro” cantilenava lei.
Ci misi un bel po’ a riprendermi quel giorno. Mi raccontò un sacco di cose della sua vita, della sua famiglia, di suo marito, cose che per signorilità non riporterò. Ma da quella volta il martedì con Claudia divenne una piacevole abitudine. Forse meglio dire una riabitudine…
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