1. Come diventai bull parte 3a


    Data: 04/06/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ilmassaggiatore1

    ... Bologna. Sì, Jenny mi aveva preso alla grande, arrivavo da loro il venerdì sera, il povero Luca traslocava di stanza ed io e Jenny per tre notti “non” dormivamo insieme. Anche durante il giorno non perdevamo occasione per fare l’amore. Ogni momento ed ogni luogo erano buoni, cucina, salotto, bagno. Il modo di venire di Jenny mi faceva arrapare di brutto anche se già lo ero. Era quasi un eiaculazione, schizzava proprio come noi uomini, ma in maniera più abbondante. A litri. Non le era mai successo prima di quella volta in spiaggia, ne con Luca ne prima. Un sabato mattina, preparava il pranzo ed io l’aiutavo in cucina, Luca era uscito a comprare i dolci, passandomi dietro bastò che mi sfiorasse la schiena con un seno per mettermi sull’attenti. Smisi di grattugiare il Parmigiano, mi girai e lentamente andai dietro di lei, le posizionai il cazzo duro tra le natiche e le diedi un bacio sulla nuca, mentre le mettevo le mani a mò di coppe di reggiseno con i polpastrelli degli indici sfiorai i capezzoli da sopra la felpa della tuta. Tutta illanguidita: “Perchè il week-end non dura 5 giorni?” guidò la mia mano sotto l’elastico dei pantaloni della tuta: “Senti come mi riduci appena mi sfiori, non resisto più senza di te, 5 giorni sono troppi senza sentirti” c’era un lago, ritrassi la mano fradicia. Sgombrato il tavolo della cucina ve la sdraiai sul bordo a gambe penzoloni ancora con i pantaloni della tuta alle caviglie, presi una sedia e mi sedetti a gustarmi quel frutto delizioso, ...
    ... il suo sapore mi inebriava, le sfilai da una caviglia i pantaloni e lei mi si accavallò sulle spalle, le alternavo la lingua sul clito ed all’interno delle labbra “siiiii dai dissetati di me, sto godendo non fermarti non fermarti” dimenandosi spingeva il bacino in avanti, riuscivo a capire quando Jenny stava venendo da come respirava, c’eravamo! Mi alzai puntandoglielo dritto nella vulva spalancata, venne proprio mentre lo stavo infilando, vi fù un effetto tappo, Jenny in quel momento schizzò, vi fu uno spruzzo lungo le sue gambe, sul tavolo e sulla mia faccia. Trovandola lubrificata in quel modo, penetrai tutto sino alla radice, Jenny spalancò la bocca ad “O” come per dire qualcosa, ma non uscì alcun suono, si limitò ad afferrarmi le mani con le sue e le mia dita intrecciate e strinse forte, i sui talloni pressavano sulle mie natiche, quasi per paura che le uscissi. Abbassava la testa su e giù, come dire: “Si, si, si, si”. Io immobile piantato dentro lei mi godevo le sue contrazioni tutt’attorno al cazzo. Quando si riprese: “ Paolo, ti amo, ogni volta è diverso, è come fosse la prima volta ed ogni volta mi porti in paradiso”, gli occhi erano lucidi, quasi lacrimava, cominciai un lento avanti ed indietro accarezzandola tutta dentro, ad ogni mio movimento era un mugolio, glielo stavo servendo in maniera che se lo gustasse per bene, lei continuava a contrarre i muscoli vaginali, questa volta volutamente, li rilassava quando arretravo e rientravo e li contraeva quando ero tutto ...