Come diventai bull parte 3a
Data: 04/06/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: ilmassaggiatore1
... dentro. Come mi stesse facendo un pompino con la vagina. Dopo un po’ aumentai gradualmente il ritmo sino a che non fui li per venire, anche lei aveva riaccorciato il ritmo respiratorio, già quasi ansimando: “Siiiiiii... sto venendo ancora, dai, dai, dai, dai, pompami stallone mio, sfondami sfondami, senti come ti ricevo bene...” “fottimi, fottimi, così, sono la tua puttana, sono la tua puttana, godimi amore mio...” quelle frasi mi eccitarono al punto che accelerai, “sto venedo Jenny eccoti, tieni, riempiti” e lei: “sto venendo anch’io, siiiiiiiii... insieme, insieme che bello!” avvinghiati come due serpi, sentii un bollore sulla cappella, Jenny me lo stava stritolando con le sue contrazioni. Sempre avvinghiata ai miei fianchi con le gambe, la sollevai dal tavolo, cercai la sedia e mi sedetti con lei a cavalcioni. “Tesoro, cosa fai lì sulla porta?” “Ma da quanto sei lì, tesoruccio?” “Lo sai che quando sono con Paolo, non voglio essere disturbata” Girai la testa, Luca col vassoio dei dolci in mano, appoggiato allo stipite della porta, un espressione tra l’inebetito e lo sconvolto. Solo da: “siiiii dai dissetati di me, sto godendo non fermarti non fermarti” Cazzo, non si era perso un colpo! “Eravate così belli che non potevo disturbarvi, scusate sistemo i dolci in frigo e vado a farmi una sega, continuate pure a preparare il pranzo.” Era la prima volta che Luca vedeva Jenny scopare con me. Jenny si sollevò per alzarsi e fù come una diga che cede, il suo liquido miscelato con ...
... la mia sborra, dilagò su di me e la sedia. Veloce doccia, e tornammo in cucina cercando di capire a che punto ci fossimo “distratti”. Jenny aveva indosso solo la felpa della tuta, che le arrivava giusto sulle natiche rotondette, io ancora l’accappatoio. “Tu prepara le tartine per l’antipasto” “in frigo trovi il burro ed il salmone, io intanto ti abbrustolisco il pane” Mise il pancarrè nel grill e cominciò a pulire il danno che avevamo fatto. Intanto tirai fuori la roba dal frigo e predisposi tutto sul piano di lavoro. Squillo il campanello del grill, tirai fuori le tartine e cominciai la preparazione, ma ero distratto da tutto quello sculettare intorno a me. Stavo giusto pensando, che Jenny si era data anima e corpo a me, ma mancava ancora qualcosa e quel culetto che mi ballava davanti ad ogni suo movimento, risveglio il mio fratellino che fece capolino dall’accappatoio. Jenny, tra i fornelli: “Mi raccomando imburra bene tutto che col salmone ci vuole tanto burro” non poteva non venirmi in mente Marlon Brando nell’ultimo tango a Parigi. Quando le tartine furono pronte, senza farmi vedere mi imburrai bene il cazzo e poi a mò di scherzo le passai lentamente il medio imburrato tra le natiche, contemporaneamente la sfioravo con le labbra il collo: “Ti spiace se mi pulisco quì?” quando Jenny sentiva le mie labbra sul collo diventava una maiala in calore. “Mmmhmhh...! non vorrai farmi il culo brutto maiale? Lo sai che lì sono vergine” nel dire questo però si drizzò sulle punte dei ...