Si comincia da piccoli [pt. 5]
Data: 05/06/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: alchest, Fonte: Annunci69
E' un racconto che ha del vero, ma non verrà detto quali parti lo sono.
Iniziai questo racconto dicendo che la fine sarebbe stata in un'altra categoria, penso capirete il perché, ma ho cambiato idea.
D: "Non ci si vede da un sacco, dov'eri finito?"
A: "Eh, sai..le superiori mi hanno portato a frequentare nuove persone, nuovi posti.. e tu? Senti ancora i vecchi compagni?"
D: "Beh con Ale e Luca vado a calcio, qualcuno lo vedo al bar di zona... Te lo ricordi?"
A: "Sì, certo! Quanti pomeriggi ci abbiamo passato?!"
D: "Vero! Dai devi tornarci.. Sabato sera mi vedo con gli altri, perché non ci troviamo prima io e te così ci facciamo due chiacchiere tranquilli?"
A: "Sarebbe fantastico.. Ma io e te non ci vediamo da un sacco e devo ammettere che sono un pò cambiato!"
D: "E' normale, è la crescita scemo! Basta che ti faccia riconoscere, poi sono a posto!"
Questa fu la conversazione con Dennis, dopo averlo trovato su Facebook. Ero eccitato dalla situazione, ma anche un pò spaventato. O forse dovrei dire spaventata. Perché sì, avevo deciso di iniziare il percorso per cambiare sesso. Ancora alcun cambiamento fisico, dovevo ancora incontrare lo psicologo. Ma io mi vestivo già da donna: capelli rossi raccolti, una linea nera sugli occhi, piercing al labbro e una fascia attorno ai capelli. Vi ricorda qualcuno? E sì, avevo scopiazzato per bene Lea e il suo stile.. E devo ammettere che non mi stava per nulla male.
Presi coraggio e andai all'appuntamento, ma ...
... l'avrei aggiornato sul mio stato, anche se evidente, dicendogli che non avrei raggiunto gli altri.. Vedere Dennis era già abbastanza per la mia emotività.
Presi la strada del comune, una piazza enorme popolata da tutti i ragazzini della città che, come noi alla loro età, si trovavano a chiacchierare su quelle vecchie panchine. Girai l'angolo, io e Dennis eravamo divisi solamente da una stradina in discesa. E lui era lì, appoggiato al muretto dove sempre mi aspettava. Lui si girò, mi guardò come fossi una ragazza lì di passaggio, ma rimase sorpreso quando, sorridendo, mi fermai davanti a lui. "Oh cazzo." le uniche parole che riuscì a dire con il suo sguardo pietrificato. "Che cosa... che cosa... Oh cazzo aspetta, no. Cioé, sei Alessio, giusto?" "Sono Alessia, in realtà".
Rimase di stucco a guardarmi negli occhi ancora per qualche secondo, poi sorrise. "Porca vacca che gnocca."
E scoppiamo entrambi a ridere. Io imbarazzatissima. Ma ero sollevata. Gli raccontai un pò la mia storia e lui rimase un pò sbalordito.
"Quando avevo 12 anni, sono stata con quest'uomo, Eric [...] tu e Francesco mi davate sempre del femminile [...] la psicologa dice che Francesco aveva capito tutto di me, anche Eric, lo leggevano nei miei occhi [...] ho conosciuto dei ragazzi che mi hanno aiutato a fare le mie esperienze, ma abbiamo perso i rapporti [...] il percorso non è ancora cominciato, io sono ancora Alessio, ci sono molte pratiche prima di cominciare la cura"
"Voglio venire con te" disse ...