scopata con un negro
Data: 06/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: audace
Cammino lentamente guardandomi intorno, fermandomi davanti alle bancarelle, sfiorando gli oggetti, accarezzando i vestiti, percorsa da mani braccia gambe che incespicano nei colori bruciati dal sole nel tranquillo pomeriggio al mercato. Raccolgo le occhiate scruto i volti, i pensieri, gli sguardi di desiderio dei venditori ambulanti, mi osservo, percorro il mio corpo avvolto nel vestito lungo di georgette trasparente, un abito indiano che ho acquistato proprio su una di queste bancarelle, ero indecisa, davanti allo specchio studiavo il mio corpo flessuoso, perfettamente visibile sotto il tessuto, un velo macchiato di rosso e di arancio, domandandomi se indossarlo non sarebbe stato indecente.Poi mi sono decisa, ho infilato i sandali rossi a ciabatta e sono uscita.Adesso sono ferma, percorsa da spinte e carezze di membra attente e distratte in un inarrestabile movimento, sanno di sole, a volte profumano o hanno addosso l�odore acre del caldo, della fatica.Sono immobile, e non c�è nulla che possa impedirmi di rimanere così malgrado sia proprio nel mezzo del mercato e ostacoli il passaggio della moltitudine, ma qualcosa ha attratto irresistibilmente la mia attenzione e gli occhi neri adesso attraversano i volti i corpi i capelli incatenati a un solo corpo un solo volto uno sguardo.E� africano. Di questo non posso avere dubbi mentre lo sguardo esita sul fisico statuario tre palmi più alto della media maschile, la pelle d�ebano il volto oscuro le labbra eccessive un�unica ...
... macchia di nero accesa dagli occhi di luna, grandissimi. Lo accarezzo con le iridi che pur essendo brune non hanno nulla del nero ebano del suo sguardo profondo che racconta di luoghi selvaggi e purissimi.Sono incantata. Malgrado lui non abbia neppure notato la mia presenza mi avvicino al banchetto, un piccolo banco di oggetti di legno dipinto, simili all�ebano in un�evidente imitazione, e afferro fra le dita la statua più alta, un uomo nudo africano eretto in un movimento. Accarezzo le membra di legno. Lui mi guarda. Il suo sguardo impenetrabile mi percorre dall�alto per un brevissimo istante, domanda:- Ti piace? �Rimango in silenzio continuando a sfiorare la statuetta in un�inarrestabile discesa verso le cosce color cioccolato e percorro le curve dei muscoli risalendo sui glutei sfiorandoli languidamente. Le dita ambrate risaltano sul nero di cioccolato della pelle di legno.- Ti piace � ripete il negro senza domande.Allora alzo gli occhi e mi inumidisco le labbra.- Quanto vuoi per questa statua? � gli chiedo.- Cinquantamila �- Hai il resto di cento? �- Cento? � ripete spaesato. Chiede all�amico. Quello fa cenno di no con la testa.- Fa caldo � sussurro lanciando un�occhiata all�amico più basso che giace seduto a breve distanza.- Perché non andiamo a bere qualcosa? �- Vuoi comprare la statua ? � domanda con accento indefinibile indicando l�uomo di legno che stringo fra le due mani.- Si, ma devo cambiare il denaro. Vieni con me al bar e potrò pagarti la statua. �- Okay �Scambia ...