scopata con un negro
Data: 06/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: audace
... che fra poco un africano conosciuto al mercato suonerà il campanello e verrà da me dentro il loro delizioso appartamento ordinato.Versandomi un bicchiere d�acqua presa dal rubinetto mi ripeto che tanto non verrà, penserà ad uno scherzo o a chissà cosa, e non avrà mai il coraggio di farsi vedere. Sfioro le mie cosce, percorse dal vestito leggero, e appoggio le natiche al tavolo, tesa. Il lieve suono del campanello mi fa sobbalzare violentemente. E� venuto. Lo realizzo impallidendo e corro a osservarmi allo specchio del corridoio, gli zigomi sono lucidi e gli occhi brillano per la tensione, le labbra rosse. Mordicchiandole nervosamente sistemo i capelli e il vestito, corro ad aprire.- Ciao � dice Mvuli.- Ciao.. entra ..- bisbiglio.- Posso andare a lavarmi le mani? �Lo fisso stupita.- Al mercato c�è polvere.. �- Certo, il bagno è di là..- e glielo indico.Torno in soggiorno e riempio un altro bicchiere d�acqua dal rubinetto.Quando torna glielo porgo.- La mia amica è in vacanza, qui abbiamo solo acqua da bere � gli dico arrossendo stupidamente. Lui prende il bicchiere e lo svuota in due sorsi, lo posa sul tavolo. Mi viene davanti. Sono imprigionata fra la parete e il suo corpo, un brivido di paura mi scorre lungo tutta la linea dorsale, quando solleva la mano il suo tocco è caldissimo. Le dita scorrono sulla pelle del braccio soffermandosi su un capezzolo teso visibile attraverso il tessuto trasparente, l�altra mano scivola senza cerimonie fra le mie ...
... cosce.- Vuoi questo � bisbiglia senza guardarmi, e le dita afferrano il mio polso e guidano la mano alla patta dei jeans, premendola sopra.- Lo vuoi � dice col suo vago accento francese.Un cazzo teso, tesissimo, si intuisce attraverso i pantaloni, ne delineo il contorno con le dita tremando, avvicino anche l�altra mano per comprenderlo tutto, il mio vestito è già sbottonato fino alla vita e i capezzoli sono due giocattoli per le sue labbra ingorde, i denti come pietre di luna, la lingua rossastra e lunghissima mi scivola sulla pancia simile a un serpente inumidendo la pelle di densa saliva calda, poi le mani aperte sotto le natiche e mi solleva in un attimo, cammina, mi appoggia sul tavolo.Si sfila la maglietta.Con mani aperte percorro la sua pelle nera bruciante, premo i polpastrelli sui capezzoli, pizzico i fianchi scivolo sul torace la schiena sull�addome teso come la statua di legno, sento le sue dita insinuarsi fra le pieghe delle anche e le mie mutandine affondare per un istante dentro la carne, oscene, mentre la lingua preme di nuovo come un serpente sulla carne umida per penetrare, le sfila veloce e torna a premere la testa fra le mie cosce.- Uhmm..- lo sento mugolare � sei dolce come gelato -, la bocca soffocata dalla mia carne, con la lingua mi esplora e costringe le labbra ad aprirsi, la mia bocca a dischiudersi, l�addome a protendersi verso l�unica fonte di piacere e tormento, le lunghe dita nere scivolano dentro il mio corpo esplorando dove la lingua non può ...