PIGRIZIA ACCIDIOSA
Data: 01/01/2018,
Categorie:
Sensazioni
Autoerotismo
Autore: berglieber, Fonte: RaccontiMilu
... sotto il viso d�una matura bellezza. Si toglie il reggiseno ed offre al suo amante i seni reggendoli a coppa con le mani: un impulso, mai provato e osato, che è preambolo di una libidine libera finalmente raggiunta. Poi, come se ricordasse un particolare trascurato, accennando con la mano al rosso vivo del cotone delle mutandine da ragazzina che indossa, sussurra: �Le ho messe apposta per te�� E il silenzio ritorna. Davanti a lei c�è l�uomo che la penetrerà, ancora impacciato nei suoi abiti, che la guarda con un�intensità che và ben al di là del desiderio, che pensa a quanta euforica allegria ci sia in quella femminilità vestita solamente di un triangolo del colore dell�amore e da un paio di tubolari bianchi. � Gli slip me li toglierai tu�� dice.è conscio della sua età; ma, più che mostrare i segni del tempo, prova una ritrosia quasi vergognosa nell�esibire l�inestetismo, almeno così lui crede, del suo membro eretto. Lei certamente riderebbe se sapesse di questa sua fisima. Lo pensa mentre si libera di ogni indumento, tutti insieme quelli dalla vita in su, insieme jeans e mutande per espletare il più velocemente possibile questa pratica �burocratica�. Sordo alle scherzose proteste di lei e incurante dei suoi ballonzolanti pendagli inguinali, lui ha giocato un poco con quel suo perizoma riducendolo ad un cordoncino infilato nella fessura delle natiche, o forzandone la sgambatura fino ad evidenziare la forma della passerina e lasciare scoperta la peluria del pube. Per farlo ...
... smettere, lei si è tolta quel piccolo ingombro.Sono sdraiati sulle coperte del letto, lei maneggia quel coso indurito che preme sulla sua pancia, struscia i capezzoli induriti sul suo torace, lui le carezza con una mano la nuca mentre con l�altra le esplora delicatamente le profondità dell�utero che cede pian piano a quella forzatura facendosi invitante e bagnato d�umori.La postura è cambiata, il maschio si preme al petto il dorso della sua femmina, le mani avvinghiate sulle sue turgide tette. La femmina guida il pene dentro la sua fessura bagnata. Sdraiati su un fianco, ci sono una vestale della lussuria che affonda il braccio inarcato all�indietro fra le cosce del suo dio pagano. Un dio di carne che la imprigiona con una mano sul monte di venere, che vorrebbe entrare ancora di più in quell�antro umido ed intimo, dove la sua mascolinità si agita. Poi, con un inarcare di fianchi, lui è sopra a lei, prona, senza che la spada esca dal fodero. Non c�è possesso nell�uomo né sottomissione nella donna; solo concessioni altruistiche e generose per un godimento pieno che matura tra gemiti soffocati e sudori nella spasmodica ricerca di afrodisiaci attriti e goduriose penetrazioni che inducono involontarie contrazioni anche nell�inviolato sovrastante orifizio. Le urla gementi dell�orgasmo di lei è giusto che muoiano tra le labbra di lui. Petto contro petto, dunque, bocca contro bocca in un agitarsi atavico e selvaggio, una femmina che posseduta possiede artigliando i glutei legnosi del ...