1. La mia iniziazione (cap.4)


    Data: 08/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagnettabianca, Fonte: Annunci69

    ... poche parole in mia presenza e poi l’ accompagnò galantemente alla portiera dell’autovettura con la quale ben presto prese strada.
    
    Non sentivo voci in casa, solo una leggerissima musica classica di sottofondo si diffondeva nel silenzio attorno a noi. Il dottore era certamente solo e prendendomi per mano mi condusse nel suo studio. Abbandonandomi al centro della stanza andava ad accomodarsi alla sua scrivania. Entravo in uno stato di agitazione e disagio mentre non riuscivo a calmare il cuore impazzito che cominciava una corsa frenetica di battiti. Lui in silenzio mi fissava con il suo sguardo deciso e profondo. Nonostante indossassi il vestito mi sentivo già nuda ai suoi occhi e preoccupata tendevo a tenere i miei bassi in segno di rispetto e sottomissione. Ero impacciata e impotente.
    
    “Alza gli occhi e guardami”…… esclamò lui con un tono severo.
    
    Lo fissai tremante mentre i suoi occhi mi calamitavano facendomi perdere ogni controllo di me stessa. Finii per barcollare sulle gambe perdendo l’equilibrio e fu così che mi ritrovai a terra. Ebbi come un forte scossone, presi coscienza e mi accorsi di tutto quello che mi circondava.
    
    Entrando avevo solo notato una scrivania, ma tutt’intorno invece c’ erano tanti attrezzi dalle forme veramente bizzarre. Non capivo, era tutto strano intorno a me. Una scrivania, un armadietto, un porta flebo e un lettino ginecologico era quello che di più normale vedevo, per poi trovare una specie di spalliera a forma di X, una panca alta e ...
    ... ricurva, un cavalletto, delle corde che scendevano dal soffitto e un macchinario stranissimo appoggiato su un ripiano, che proprio non avrei mai immaginato l’esistenza in quanto aveva un braccio lungo e largo come un grosso bastone dalla punta di gomma che somigliava a un cazzo. Quanti attrezzi c’erano! Per quali terapie sarebbero serviti? Non osavo chiedere spiegazione … così che tanti pensieri e interrogativi rimasero, senza risposta, nella mia mente.
    
    Il dottore ancora seduto alla scrivania esclamò: “Mettiti in piedi”! “ Hai eseguito la depilazione? Alza il vestito e mostrami la figa “.
    
    Era bravissimo a crearmi la condizione di preda timorosa piena di tensione e ansia. Mi sentivo ridicola e umiliata dalle sue parole mentre un calore improvviso conquistò in un baleno tutto il mio corpo e un tremore si ricollocava ancora nelle mie gambe tanto da farmi dondolare ancora sui tacchi. Mi ricomposi e timidamente alzai il vestito fino all’ ombellico mostrando quella parte intima di me che per la prima volta si esibiva completamente nuda e vergine come quando venni al mondo. Gli occhi fissavano i piedi e non riuscivo a trovare il coraggio di alzare lo sguardo e incrociare i suoi. Quell’uomo mi metteva soggezione e continuava a creare in me uno stato di panico misto a disagio. Avevo i piedi come inchiodati al pavimento, non riuscivo a muovermi. Mi venne vicino e girandomi intorno accarezzava le mie gambe divaricandole con delicatezza. Le accarezzava e tastava da sopra le calze le ...
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