1. La mia iniziazione (cap.4)


    Data: 08/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagnettabianca, Fonte: Annunci69

    ... caviglie, i polpacci e le cosce per poi soffermarsi ai glutei. Pizzicava e stringeva le mie chiappe con vigore tra i suoi polpastrelli per poi passare sul davanti e afferrare il mio pube. Lo apprezzò molto sentendolo liscio e caldo, pulsante e tremante mentre i suoi occhi fissavano il rosso delle mie guance e paralizzavano i miei movimenti. Il suo viso si avvicinava la mio collo facendomi percepire il suo respiro. Continuava a stringere e accarezzare il pube, ne assaggiava la consistenza racchiudendolo decisamente in una mano fino a tirarlo a se e affondare le dita dentro le grandi labbra.
    
    Al mio orecchio sussurrò: “Brava cagna sei liscia e tenera come una bambina, ma bagnata come una vera troia”.
    
    Aveva ragione, inconsciamente mi ero inondata di umori vaginali, che viscidi scivolavano caldi tra le sue dita sguazzanti dentro la mia vulva. Senza parlare mi sfilò il vestito e mi piegò a novanta gradi facendomi tenere a compasso le gambe. Sentivo il calore e l’odore del suo corpo vicinissimo al mio, le sue mani padroneggiavano su tutto il mio corpo. Si muovevano sinuose su tutta la mia pelle soffermandosi nei punti più sensibili delle mie tette, della mia vulva e del mio culetto. I capezzoli eccitati avevano raddoppiato la loro consistenza e anche il clitoride si era ingrossato per la stimolazione subìta nell’essere toccato. Mi stava esplorando in modo dolce e sensuale ed io vergognosamente ne apprezzavo inconsciamente i gesti tanto da non controllare la fuoruscita del mio ...
    ... piacere. Di colpo sentii entrare dritto come un palo il suo indice e sfondare ancora il mio culetto. Un sussulto e un urlo immediato fu la mia reazione mentre un respiro profondo e faticoso faceva ansimare le mie tette aggravando ancora il mio stato di umiliazione e disagio che infoiava di piacere colui che mi stava dominando.
    
    “Zitta cagna o sarò costretto a metterti il bavaglio”…. queste erano le sue parole mentre rovistava senza pietà il mio sfintere andando su e giù nell’ esplorazione del percorso anale con tutta la lunghezza del suo dito.
    
    Ero paralizzata, infuocata in viso per la vergogna e respiravo affannosa con la bocca aperta. Tirato fuori il dito, finita l’ispezione anale, me lo posizionò davanti alle labbra e mi ordinò di leccarlo come fosse una gustosa caramella. Sentivo un odore acre, forte, disgustevole. Tentennavo a tirare fuori la lingua perché mi faceva un po’ schifo sapendo che era stato vicino agli escrementi. Lui bloccò il mio viso con una mano e spingendolo lo forzò dentro la mia bocca iniziandolo a stantuffare accompagnandomi il movimento della testa. La sua mano poggiatasi sulla mia nuca stringeva i capelli e spingeva su e giù il viso su quel dito che prepotentemente era stato introdotto sulle mie papille gustative. Avevo le lacrime agli occhi e la vista offuscata dal pianto mentre il dito violentava la cavità orale arrivando a toccare il fondo della gola, provocandomi i conati di vomito.
    
    “Controllati cagna o sarai immediatamente punita”!
    
    Non ...
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