1. Solitudine - Un racconto di Mirta D.


    Data: 10/06/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Dark_Ghost, Fonte: RaccontiMilu

    In questa notte di tempesta vi voglio raccontare una storia, anche se ci sono storie che non dovrebbero mai essere raccontate, come ci sono notti che non dovrebbero mai essere vissute, e vite che non dovrebbero essere chiamate tali�Questa è la storia di Raven di come le nostre vite si siano incrociate, di come le nostre anime si siano intrecciate e di come una notte ci siamo perduti, e io abbia perso una cosa preziosa, la mia solitudine.La nebbia novembrina è fredda sul mio viso, mi fa pensare a quanto soffrirei nel ritrovarmela appiccicata addosso se fossi ancora viva. Invece ora non è che un velo fresco sulle mie gote ancora arrossate dal nutrimento.Mi muovo lenta nella foschia che ovatta i suoni, attraverso le viuzze strette che sembrano volermi inghiottire, o celare. Quasi facessi parte di queste antiche mura. Non è vita la mia ma soltanto l'esistenza di un essere dannato.Vedo un movimento in lontananza, non capisco bene se si tratta dell�ombra di un nemico o di una semplice preda.Mi apposto valutando la situazione.I miei occhi lentamente mettono a fuoco fra la fitta nebbia una figura dal passo quasi strafottente, un incedere sicuro, che si avvicina baldanzosa a un�altra.E� un attimo e poi per un momento le loro ombre si fondono e un tonfo conclude la loro unione. Solo la figura che si era avvicinata quasi scherzosamente resta in piedi, guardando in alto.Apre le braccia con un movimento fluido come se restasse in attesa di una punizione divina.Il morto giace a terra e ...
    ... l'assalitore continua a fissare il cielo. O la nebbia che lo cela.Ne ho viste di stranezze nella mia lunga vita mia ma questa le batte tutte, sta a vedere che abbiamo il Redentore fra di noi. Anche i vampiri come me altro non sono che creature dannate che una volta erano uomini, erano mortali. E fra i mortali ci sono dei tipi strani, figurarsi quanto talune stranezze possano risultare ancora più balzane, se amplificate dai sensi di vampiro. La vita fa impazzire la gente... figurarsi la vita eterna.Tuttavia sono curiosa. Vorrei strisciare accanto al muro per avere una visuale migliore e ponderare il comportamento da tenere, ma in fondo mi sto annoiando, perciò opto per avvicinarmi con un'andatura rilassata e menefreghista.Quella figura spettrale che sembra pregare che i cieli la inghiottano è davvero inquietante, eppure stuzzica in un modo perverso la mia curiosità. Mentre mi avvicino al mio obiettivo, sento una violenta emozione pervadermi. Quando sono nel suo raggio d'azione si volta, ci guardiamo.è un vampiro, indubbiamente. Deve esserlo diventato quando era all'incirca sulla trentina.I suoi occhi sono verdi come la giada. Sembrano quasi opachi nella loro smisurata grandezza. E i lineamenti del viso sembrano cesellati.Ci fissiamo per un attimo e il mio primo pensiero è di mettere mano alla spada, sento che le mie dita, seppur involontariamente hanno un guizzo, ma porto la mano alla cintura invece che dietro alla schiena per afferrare l'impugnatura di onice, e vedo in nella ...
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