1. Solitudine - Un racconto di Mirta D.


    Data: 10/06/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Dark_Ghost, Fonte: RaccontiMilu

    ... lentamente il contorno. Mi sento strana, un'eco di quando ero... viva, ma viva per davvero.Poi morsica piano il mio labbro inferiore e il sangue prende a sgorgare, lo beviamo entrambi baciandoci profondamente, le lingue intrecciate le nostre mani che febbrilmente ci spogliano. Caracolliamo all'indietro, fino a distenderci sull'altare. Non è un sacrificio però, forse un rito.Il sangue cola dalla mia bocca lungo il collo fino ai seni. Raven mi mordicchia i capezzoli e io ansimo.Suona come il lamento di un animale.Scendo ad accarezzargli il petto, bacio la ferita che oggi ha smesso di sanguinare e poi gli metto le mani in vita, leccando la pelle fra le mie dista dischiuse. Le carni fredde e compatte, i muscoli che paiono scolpiti nel marmo, le mie mani pallide su quella carne morta eppure allo stesso tempo cosi viva, così pulsante. Arrivai al suo sesso, con la mia bocca, e quando lo accolgo fra le mie labbra sento un gemito sfuggire dalla sua bocca: �Si ti prego.�Lo bacio con tutta la passione che sento facendomi scivolare la serica asta fra le labbra e massaggiandola con la lingua fino a che Raven mi solleva il volto con le mani.I suoi occhi ora sembrava quasi d�ambra. Scivola lento sopra di me, mentre immagino che i nostri corpi, nudi e pallidi, visti dall�esterno sembrino due statue animate.Un po' come gli angeli dei cimiteri che ho sempre creduto prendessero vita, quando nessuno li guarda.Poi ho sentito il suo membro entrare dentro di me con un violento affondo, le sue ...
    ... braccia attorno al mio corpo, mentre la mia carne morta diventava viva con la sua.�Raven, io���Taci questa notte non ha tempo, questa notte è soltanto una goccia di amore in un mare di sangue.�E io taccio, lo sento percorrere ogni fibra del mio corpo. Siamo una cosa sola e quella cosa è viva. Il suo cazzo mi scava dentro e io lo accolgo andando incontro ai suoi movimenti inarcandomi per sentirlo sempre più in fondo.Ci muoviamo sinuosi, e poi rapidi, come solo dei vampiri possono fare. Con forza e poi con dolcezza, dosando ogni singola movenza fino quasi ad esasperarla.Ansima come ansimerebbe un uomo vivo, mentre io sento il mio corpo farsi liquido, e l�onda dell�orgasmo travolgermi con una violenza che quasi avevo dimenticato. Resta a lungo dentro di me affondando nella mia carne, strappandomi gemiti di piacere e qualche volta di dolore. Poi mi morde la gola mentre giaccio appositamente inerme sotto di lui, sottomettendomi alla passione, in qualsiasi modo essa voglia esprimersi.La notte seguente tornando dalla caccia trovo Raven in delirante. C'è una pozza di sangue sotto di lui e so che la ferita si è riaperta.E quella che mi sembrava una cosa idilliaca improvvisamente mi appare per quello che è: un�immane sofferenza per un vampiro che non può morire, ma solo continuare a soffrire.La ferita non guarisce mai. Alterna giorni migliori ad altri peggiori. Non è un incantesimo di protezione, è un legamento d'amore e di dolore.Se fossi più forte non avrei avuto paura del buio, non del ...