1. Una paziente della dottoressa Angela - Il padrone di casa è pazzo di me!


    Data: 13/06/2021, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... sulle sue cosce e iniziò a massaggiarlo. Poi lo baciò, proprio sul dorso, sul tatuaggio di una rosa rossa che avevo da 15 anni. La cosa mi fece aprire la bocca ed emettere un suono da vera arrapata. Mi passai la lingua sulle labbra mentre lui passava la sua sulla mia bella caviglia. Mi alzò la gamba dei pantaloni per poter baciare anche il mio polpaccio, ma per quello non c’era tempo: con impeto tolsi il piede dalle sue mani, salii sul divano e mi avvicinai a lui carponi, come una pantera. Gli slacciai i pantaloni e gli abbassai le mutande, e in men che non si dica iniziai a succhiare con le mie labbra carnose quel suo bel glande violaceo. Poi presi tutto in bocca il suo pene, e su e giù 2, 3, 4, 10 volte in dieci secondi. Mi fermai e lo osservai godere. Leccai con irruenza il glande e gli sorrisi. “Non lo sto facendo per l’affitto, giusto?”. Lui mi guardò storto. “perché sei stato tu ad iniziare baciandomi il piede… Tu hai detto che non mi avresti fatto pagare l’affitto!”. Lui sorrise. “ma certo! Non ti avrei comunque fatto pagare l’affitto. Anche se non fossi stata così figa!”. Allungò la mano alle mie spalle, mi abbassò i pantaloni e mi infilò 3 dita nel culo, poi mi baciò e tirò il mio culo verso di lui. Ora la mano arrivava agilmente alla mia fica. Iniziò a giocherellarci, ma io lo fermai. “Quindi questa è solo una scopata? Senza alcun fine?” “Certo! Tu sei bellissima!”. Gli sorrisi. “Allora è giusto che tu sappia che sono una ragazza piuttosto strana: rimettimi le dita ...
    ... nel culo!”. Lui lo fece, e io continuai a succhiare il suo bel cazzo, fin quando lui non gridò e venne dritto nella mia gola. Un fiume di sborra che stranamente non mi diede fastidio (solitamente quando facevo pompini e ingoiavo mi sentivo soffocare), anzi, scese agilmente lungo la mia gola, e mi fece pensare che Stefano non scopava da un bel po’ data la quantità di sborra che avevo dovuto ingerire. Appena venuto, si gettò contro lo schienale del divano, sfinito, togliendo la mano dal mio buco del culo. Io presi la sua mano e gliela avvicinai alla bocca. “Leccati le dita!” chiesi ridendo. Lui sorrise e se le infilò in bocca, come quando ci si lecca le dita dopo aver mangiato le patatine. “è il culo più saporito che abbia mai assaggiato!”. A quelle parole mi alzai in piedi, mi tolsi pantaloni e mutande e avvicinai il culo alla sua faccia. Lui rise di gusto e, sebbene sfinito, infilò la lingua nel mio culo e iniziò a leccare. Mentre lo faceva, con le mani mi stringeva le chiappe con tale impeto da farmi male, ma non dissi nulla, anzi. Tolse la faccia dal mio culo e mi fece sedere sulle sue gambe, ovviamente con il cazzo bello dritto. “Certo che sei propria una maiala! Ti piace proprio farti riempire il culo!” “Mi piace perché piace agli uomini, e quindi piace anche a me… è una cosa strana da spiegare. È come quando voi uomini sentite le donne urlare dal piacere. Sapete che stanno godendo, quindi godete anche voi. Capisci?”. Mi faceva ballare come se ci fosse un terremoto. “Si ...