1. Una paziente della dottoressa Angela - Il padrone di casa è pazzo di me!


    Data: 13/06/2021, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... si, ho capito!”. Iniziai a sentire il buco del culo umido, e capii che stava venendo. “MI RIEMPI ANCHE IL CULO DOPO LA BOCCA?” chiesi. “SI SI SI!” gridò lui come un matto. Sentii come un vulcano sotto di me. Rimasi lì seduta per quasi 5 minuti, con la sborra che colava fuori dal mio buco del culo, e poi mi alzai, dolcemente, facendolo uscire da me. “Sai Teresa, non dovremmo urlare così tanto; ci sono molti anziani qui!” “Sono le 3 di pomeriggio; staranno facendo il riposino!” “Appunto!”. Mi tolsi anche la maglietta, e completamente nuda, in piedi davanti a lui, seduto immobile sul divano, iniziai a strusciare il mio piede sul suo cazzo. “Tua moglie non te la da Ste?” “Chi se ne frega? Sono il padrone di casa della figa rossa più bella del mondo!”. Mi sedetti su di lui ed iniziai a baciarlo. Lui mi prese nuovamente per il culo ma stavolta il cazzo scivolava perfettamente nella mia fica. “Sembra fatta apposta, come fosse un guanto!” “Di che parli?” chiesi; presa com’ero non seguivo i suoi ragionamenti. “La tua fica è come un guanto per il mio cazzo; io e te siamo anime gemelle!”. “Come vuoi tesoro… però non venirmi dentro, ok? Bocca e culo va bene… ma non nella fica!”. Mica volevo farmi ingravidare! Anche se in realtà non era una bruttissima idea; in quel modo lo avrei messo in un bel guaio con la moglie e chissà; forse lui avrebbe scelto me! “ADESSO, ADESSO!” gridò lui. Io saltai all’indietro, e lui mi coprì la vagina di sborra, ma solo superficialmente. La sborra colò ...
    ... anche sulle mie gambe e sui miei piedi. Ero rimasta basita per quanto fossero piene le sue palle; la moglie lo faceva andare in bianco da mesi se alla terza volta veniva ancora come una fontana! Rimanemmo in silenzio ancora per qualche minuto, poi lui disse che doveva davvero andare (“purtroppo”, aggiunse). “Mi assicuri che non ti ho scopato per evitare di pagare l’affitto, vero?”. Volevo essere chiara su quel punto. “Non sei una prostituta! Sei semplicemente una donna bellissima con cui volevo scopare, punto. Quello che ho fatto, l’ho fatto perché mi fai impazzire. Lo ribadisco: questo mese da te non voglio l’affitto. Non posso chiederlo ad una povera donna senza lavoro, anzi…” Dal portafoglio tirò fuori una banconota da cento euro. La piegò e me la mise in bocca. “Esci a cena con le amiche!”. Poi tirò fuori un’altra banconota da cento, la arrotolò e me la infilò nella fica: “dovrai pure far benzina all’auto!”. Mi baciò sulla guancia. Estrasse altri 100 euro, li arrotolò e… Indovini un po’ dottoressa dove li infilò? Strinsi le chiappe e sorrisi. “Comprati anche qualcosa di carino per te! ci vediamo presto!”. E se ne andò. Raccolsi le banconote e le appoggiai sul tavolo della cucina, totalmente nuda e letteralmente ricoperta di sperma dalla testa ai piedi. Il mio gatto Miao sbucò da sotto il tavolo; per lui era ora della pappa. Presi dallo scaffale una scatoletta di tonno, di quello pregiato. “Goditela tesoro! E se Stefano continuerà ad essere così generoso, niente più cibo per ...