1. Gli assenteisti


    Data: 13/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... aveva chiamato “Vieni, entra, entra!”, già studiando un'altra posa sexy, cioè facendosi trovare come intenta a ritirare giù i bordi della gonna e subito dopo, con molta malizia, finse di sistemarsi meglio anche il seno, spingendo le due morbide protuberanze verso l'alto con entrambe le mani.
    
    Conoscendo il soggetto si aspettava già un certo imbarazzo da parte di Mario, ma era sua intenzione arrivare a capire la vera ragione per risolvere il suo dilemma. Per questo lo aveva provocato anche verbalmente dicendogli: “Che fai diventi rosso? Non hai mai visto una donna tirarsi su le calze?”
    
    Mario, da vero imbranato, aveva saputo solo sorridere con molto impaccio e lei lo aveva incalzato “Pensare che ti volevo chiedere anche un favore personale”
    
    “Quale?”
    
    “ Ho il reggiseno che mi stringe un poco e non arrivo a sganciarlo da sola” aveva detto fissandolo negli occhi con intensa sensualità.
    
    “Il favore sarebbe sganciartelo io?”
    
    “Se non ti dispiace, sì. Sarai abituato a farlo con la tua ragazza” aveva detto girandogli le spalle e ponendosi molto vicina a Mario che con molto impaccio, mettendo mano alla cerniera del vestito, chiese “Poso aprire?”
    
    “Puoi fare quello che vuoi” aveva risposto con voce carica di sensualità dando a quelle parole anche un doppio senso.
    
    Il povero Mario non era esperto né di lampo, né di agganci di reggiseno e, come si è detto, neppure di donne, per questo oltre ad avvertire un forte turbamento aveva agito goffamente con le mani. ...
    ... Gabry invece deliberatamente si era avvicinata ulteriormente fino ad appoggiarsi leggermente al corpo del giovanotto.
    
    “Ma che non ce la fai?” aveva chiesto sempre con tono che dava alle sue parole anche un significato equivoco.
    
    Allora d'istinto Mario aveva trovato finalmente le parole giuste “Non sono mica fatto di legno io e non sono insensibile né a quello che mi hai dato modo di vedere né a questa possibilità di toccarti”.
    
    Gabry aveva raggiunto il suo scopo: Mario non la considerava vecchia, le aveva appena confessato che pure lui subiva il suo fascino. Era paga. Se ne fregava del reggiseno, anzi meglio che non l'avesse sganciato, era solo una scusa. Aveva assunto un atteggiamento fintamente altezzoso, spostandosi mentre diceva “Lascia perdere, mi arrangio dopo da sola” e rigirandosi frontalmente a Mario non aveva mancato di lanciare un'occhiata alla patta del giovanotto, gioendo nel vedere il rigonfiamento che confermava le parole dette da Mario: non c'era ancora l'uomo che sapeva resistere al suo fascino.
    
    In fondo era stato un episodio banale a voler ben considerare le cose, un qualcosa che sarà successo anche ad altre persone che vivono in ambienti dove si crea un clima cameratesco. Solo che Mario e Gabriella non erano due persone come le altre, erano loro due, entrambi con il calore in corpo, Gabry incapace di non ardere sempre a fiamma viva, Mario incapace di far divampare le sue fiamme, ma acceso come carbone ardente sotto la cenere della sua ...
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