Il Corpo, il Verbo e la Mente |5/8| Le Manie di Napoleone
Data: 21/06/2021,
Categorie:
Voyeur
Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti
Avevo bisogno di una nuova identità. Dovevo essere invincibile. Dovevo in qualche modo difendermi, da tutto e da tutti. Vagavo per la strada. Non ricordo neanche il motivo per cui lo facessi. Era come se volessi scappare da qualcosa. Ma perché scappare, dopotutto? Dovevo riacquistare il mio potere. L'assoluto controllo delle mie azioni. Spesso mi capitava di passare in una strada, vicino casa, piena di negozi di abbigliamento. Tante volte mi soffermai davanti a quegli splendidi costumi. Quei perfetti abiti su misura che rievocavano epoche passate. Storie di grandi uomini e donne. In particolare, avevo visto esposto in una vetrina una bella giacca doppio petto e un cappello bicorno. Mi attraeva, in qualche modo. Decisi che l'avrei tenuto a mente. Decisi che un giorno l'avrei acquistato. D'un tratto, la mia attenzione venne distolta. Vidi un bambino attraversare la strada. Lo guardai con attenzione, mentre inseguiva una palla. Sembrava che stesse per essere investito. La mamma urlò “Eric!”. Il bambino non si mosse. Rimase lì, pronto a ricevere la botta. Destinato ad essere travolto. La macchina, tuttavia, frenò in tempo. Il bambino rimase lì, non seppi bene se per la paura o per la consapevolezza di una grande fortuna. Mi affascinò tantissimo. Di sicuro, quell'evento avrebbe influenzato la vita di quel bambino, in un modo o nell'altro. Decisi che anche io volevo farmi influenzare da quel fortuito evento. Da quella rara contingenza astrale che aveva permesso a quel bambino di ...
... salvarsi. Forse, nella mia testa si era materializzato un ricordo. Un ricordo che riguardava un altro incidente, finito molto peggio. Un ricordo che avevo deciso di rimuovere. Decisi dunque di interiorizzare l'esperienza di quel bambino e decisi che da quel momento il mio nome sarebbe stato Eric. Adesso ero Eric. Giovane ragazzo che aveva appena imparato a scoprire il proprio potere. Il potere dell'invincibilità. Potevo acquisire la forza e le abilità di chiunque, solamente con la mia grande volontà. Spendevo tanto tempo a casa, a crogiolarmi nelle mie manie di grandezza. Sognavo grandi abbuffate. Enormi eventi musicali. Sognavo di essere una star. Una persona di grande spessore. Scribacchiavo robe sui miei quaderni. Avevo scritto qualcosa come 300 pagine. Raccoglievo informazioni sui personaggi famosi. Li immaginavo nella loro grandezza e opulenza. Tuttavia, le distrazioni mi portavano sempre alla deriva. Avevo una grande debolezza. La signora Clio. Ella abitava nell'appartamento di fronte. Potevo osservarla dalla finestra. Non ero sicuro si chiamasse davvero in quel modo. Una volta mi era sembrato di leggere da qualche parte che la radice greca di Clio significasse “rendere famoso, glorificare, celebrare”. Pensai fosse un nome perfetto per quella donna. Decisi che avrebbe dovuto per forza chiamarsi Clio e proprio in quel modo iniziai a chiamarla. Io avevo necessità di essere glorificato, di essere assolutamente unico e inimitabile. Lei diventò la signora Clio e io diventai la ...