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Il Corpo, il Verbo e la Mente |5/8| Le Manie di Napoleone
Data: 21/06/2021, Categorie: Voyeur Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti
... sua gloria, la sua celebrazione. Era particolare il modo in cui celebravo la signora Clio. Lei aveva dei rituali ben precisi. Si svegliava. Preparava la colazione. Si spogliava e andava a fare la doccia. Oh, quelle dolci curve! Quelle meravigliose mammelle! Avevo imparato a distinguere ogni tratto del suo corpo. Il suo corpo. Sinuoso, delicato come la seta. Si massaggiava spesso quelle dolci tette a forma di bocconcino di mozzarella. Mi incantavo a guardarla. Una mattina, mentre stavo scrivendo un poema epico che raccontava di grandi eroi del passato, mi affacciai alla finestra. La vidi. Era la signora Clio. Si stava guardando allo specchio. Iniziò a toccarsi. A palpeggiarsi. Ero davvero incuriosito. Iniziò una danza soave e gentile. Sfiorava la sua pelle e le sue intimità. Si capiva che le piacesse. Aveva interrotto la sua prassi mattutina. Stava perdendo più tempo del dovuto. Si distese sul letto e inizio una lenta esplorazione delle sue cosce. Del suo addome. Del suo basso ventre. Ero profondamente ammaliato da ciò che vedevo. Le sue dita si fecero strada tra le grandi labbra. Lo potevo vedere chiaramente dalla mia postazione. Era bella. Era leggera. Era rilassata. Mugolava, almeno così mi era parso di vedere. Un mugolio semplice, liberatorio. Trasmetteva un senso di pace. Le sue gambe sembrarono contrarsi. Irrigidirsi. Il piacere stava pervadendo il suo corpo. Ad un certo punto fu quasi come se lo stesso piacere stesse invadendo persino me. Sentivo le sue mani su di me. ...
... Sentivo il suo stesso calore provenire dal basso ventre. Accompagnai quelle sensazioni con il mio corpo e le mie mani. Un orgasmo cui non seppi oppormi. Ero appagato. Ero glorificato. La signora Clio mi aveva celebrato. E io avevo celebrato lei. Era tutto perfetto. Da quel momento lei divenne Il Corpo. --- Un giorno, notai qualcuno. Un intruso. La sua presenza mi aveva turbato. Era lì, appostato all'angolo della strada. Aveva un abbigliamento oscuro, vagamente familiare. Ebbi l'impressione che mi stesse spiando. Peggio! Ebbi la convinzione che stesse spiando la signora Clio. La signora Clio era in pericolo. Qualcuno la spiava e voleva il suo male. Voleva turbarla. Voleva disturbare la sua pace. La sua armonia. Il suo piacere. Dovevo fare qualcosa. Non sapevo cosa fare. Non sapevo come agire. Mi sentii impotente. Cosa poteva fare Eric, per salvarla? Avevo bisogno di mettermi in contatto con lei. Dovevo avvertirla. Dovevo dirle che era in pericolo. Presi un telefono. Un comunissimo telefono. Composi alcune cifre. Basandomi unicamente sull'istinto. Non sapevo nient'altro. Non ero sicuro avrebbe funzionato. Qualcuno rispose. “Pronto?” “Con chi parlo?” domandai io, sperando fosse la signora Clio. “Ehm... io sono Alice Ehrenfeld. Chi è lei, semmai?” rispose la voce all'altro capo del telefono. “Mi scusi, ho sbagliato numero.” risposi io, riattaccando. Non potevo crederci. Ero assolutamente impotente...! Dovevo acquisire nuovi poteri. Nuove conoscenze. Dovevo difendere la mia amata ...