La prima volta..
Data: 02/01/2018,
Categorie:
Trans
Autore: MasterSwitch, Fonte: Annunci69
... miei fiotti improvvisamente esplosero sulla faccia di lei, sorridente e ansimante come una odalisca assetata nel deserto, lordandola fino alle spalle e ai seni.
Fu splendido vederla sotto di me che ancora non voleva lasciare il mio cazzo, incurante dello scempio di sperma che le sfigurava il volto e anzi palesemente eccitata e quasi fiera della sua condizione di sborratoio a cielo aperto. Feci per portarla sul letto anche perchè le gambe mi tremavano ma lei si ritirò nel bagno di corsa e mi lasciò solo, per un po', ad aspettarla.
Sentii l'acqua scorrere ma il risciacquo da pulizia del viso si interruppe poco dopo, dandomi l'impressione che lei stesse ferma nel bagno. Decisi, incredibilmente ancora duro dopo la sborrata roboante di poco prima, di entrare nel bagno e fottere quella strafica senza ritegno, senza aspettare, con l'intenzione di farle sentire tutta la prepotenza della mia virilità.
E fu li che mi si gelò il sangue, con una sensazione di paura che si trasformo presto in una consapevole curiosità che finalmente era libera di tempestare la mia mente.
La ragazza esile dagli occhi dolci e forme morbide sul corpo da libellula che mi aveva fatto fremere come un preadolescente al suo primo orgasmo, era seduta sulla tazza a gambe aperte, con gli occhi girati e la bocca aperta, mentre a due mani si stava segando il cazzone che le spuntava impietoso dal perizoma che, in effetti, non mi aveva mai concesso di togliere durante quella sua aggressiva pompa di ...
... prima.
Fui paralizzato da quell'immagine e non seppi che dire in quell'istante in cui lei ancora non si era accorta di me. Ma capii immediatamente che la mia paralisi non era affatto dovuta a bigottisimi, moralismi e men che mai ad alcuna omofobia. Ero decisamente sopreso da quell'immagine così femminile e improvvisamente interrotta dalla prepotenza della sua erezione inaspettata e basito da quanto guardarla masturbarsi con quella foga e indecenza mi piacesse.
Quando lei mi vide si fermò sgranando gli occhi e accennò a chiedermi scusa, fermandosi. Mi affrettai con decisa dolcezza a dirle di stare tranquilla, che era inevitabilmente bella e che non ero affatto scontento o arrabbiato, se non per il fatto che così facendo, mi stava rubando il piacere di farla godere.
Le spiegai che io sono uno che non sa essere soddisfatto a meno che la partner non goda come una matta, che sono un appassionato di sesso anale a livelli patologici, e che per la prima volta nella vita, guardando lei, avevo capito che ciò che abbiamo tra le gambe non definisce assolutamente la nostra sessualità e men che mai ci può condizionare rispetto a ciò che ci eccita e fa godere.
Le dissi senza mezzi termini che non l'avrei mai fatta uscire finchè non avessi potuto farla godere, che la volevo veder sborrare come una pazza e fotterla senza ritegno in quel culetto che mi aveva rapito sin dalla spiaggia.
Lei non disse nulla e, rossa in viso e con le labbra carnose semi chiuse per abbandono verso il piacere, ...