1. Giochi di societa' (1/3)


    Data: 22/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless

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    Premessa:
    
    con questo racconto e con il suo seguito stiamo tentando un esperimento per noi nuovo: le stesse storie, due per la precisione, raccontate prima da John e poi da Yoko.
    
    Eravamo a cena con una coppia di amici. Non li frequentavamo da molto, ma ci piacevano. Carini entrambi, simpatici ma soprattutto interessanti, in grado di poter sostenere qualsiasi tipo di discussione con noi.
    
    Quella sera entrambe le ragazze era stupendamente abbigliate e truccate: uno schianto!
    
    Come al solito durante la cena parlavamo di un po’ di tutto ma quella sera sia io che Mario non potevamo esimerci dal fare di continuo i complimenti alle nostre signore. Erano davvero belle!
    
    Poi, complice la buona compagnia, il buon vino e l’affiatamento che si stava sempre più creando tra noi, mi uscì di bocca un complimento alle tette di Yoko che quella sera erano fasciate da un abito molto aderente ed anche un po’ scollato.
    
    “La vedete quanto è stupenda? Tra le altre cose ha delle tette fantastiche! Le riconoscerei tra mille ad occhi chiusi!”
    
    “Esagerato!” mi rispose Chiara.
    
    “Ma dai, ma che discorsi son questi!” voleva tagliare Yoko imbarazzata dalla mia asserzione.
    
    “No, invece, non è un modo dire! Te lo assicuro!” insistetti.
    
    “Ma dai, ma come fai a dirlo?” continuò Chiara.
    
    “Sono d’accordo con John! Anch’io probabilmente riconoscerei le tue tette tra mille!” intervenne Mario.
    
    Spiegai ...
    ... allora che la mia affermazione non era stata buttata lì a caso. Ero convintissimo di quello che avevo detto. Avrei riconosciuto le tette di Yoko tra tante altre perché le conoscevo a memoria. La forma, la consistenza, il peso, le areole, i capezzoli, l’odore che emanavano: tutto era assolutamente scolpito nella mia mente!
    
    “Può darsi che sia così!” intervenne Yoko che, dopo un primo momento di imbarazzo per la discussione visto che al centro della questione c’erano le sue tette, adesso sembrava un po’ più rilassata visto che il discorso aveva coinvolto tutti in modo educato e garbato.
    
    E con un sorriso malizioso continuò
    
    “John in effetti passa molto tempo a prendersi cura di loro! Può darsi che sia tutto vero quel che dice!”
    
    “Beh, in effetti potrebbe essere così!” affermò Chiara.
    
    Che continuò
    
    “Del resto…del resto anche noi…” era un po’ imbarazzata.
    
    “Anche voi che cosa?” chiese Mario.
    
    “E’ un po’ difficile da dire, forse non sta bene, non è troppo educato, ma anche noi abbiamo modo di riconoscervi!”
    
    “Come?” chiesi.
    
    “Beh anche noi scolpiamo in mente odori, sapori, forme, dimensioni! Non è vero Yoko?” rispose tentando di coinvolgere l’altra donna la quale però non rispose forse perché nuovamente turbata oppure perché ancora non aveva capito cosa intendeva dire Chiara.
    
    “Parla più chiaro!” la invitò Mario.
    
    Ci guardò nei volti, tutti e tre, e poi con un po’ di coraggio confessò che
    
    “Anche noi donne possiamo riconoscervi! Per esempio anch’io potrei ...
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