1. Per mano nel mondo dei grandi.


    Data: 22/06/2021, Categorie: Etero Autore: Wldi

    ... aria e quando lo feci lei girò la testa dalla mia parte e con un sorriso di bimba felice mi chiese dove andassi: � da nessuna parte � risposi, mi sedetti accanto a lei e cominciai ad accarezzarla dolcemente, la guardavo mentre si prendeva le coccole con gli occhi chiusi come una micia sul canto del fuoco. Stavo imparando che fare all�amore ( bene ) ci fa diventare noi stessi, senza più domande o inibizioni.Ritornato lentamente alla ragione ebbi un flash improvviso: ero in casa di un poliziotto nudo insieme a sua moglie bagnato come un pulcino, devo essermi rabbuiato abbastanza se Antonietta mi chiese preoccupata cosa fosse successo, l�espressione del mio viso deve essere stata eloquente perché cominciò a ridere tranquillizzandomi: il marito era a Napoli e sarebbe rientrato il giorno dopo.Ci rivestiamo ruzzando felici, lei indossò nuovamente la sua vestaglia senza mettere l'intimo visto che le mutande erano introvabili. Scoprii che soffriva terribilmente il solletico, quando la presi per i fianchi a sorpresa con la punta delle dita fece un sobbalzo e un grido divincolandosi; dopo esserci rinfrescati mi accompagnò alla porta continuando a giocare ridendo dimentichi dell'ora e dell�abito nuovo, motivo del nostro incontro.Da quella volta non ho più avuto intimità con Antonietta, ci siamo rivisti nei giorni a venire per ultimare la confezione del vestito sempre in presenza di mia madre oppure con il marito in casa, ogni volta era una tortura terribile ma credo che mai nessuno ...
    ... abbia avuto sospetti. Con me si comportava in modo naturale, quasi con distacco e questo mi dava una sofferenza terribile come se avessi vissuto una realtà bellissima e il presente fosse un incubo.L�abito fu pronto molto prima del previsto e quando mia madre andò a ritirarlo per saldare il conto portò a casa una notizia che mi fece provare lacrime amare: Antonietta sarebbe tornata a Napoli di lì a pochi giorni, sapeva di doversi trasferire già da tempo per un ordine di servizio del marito, in pratica il mio fu l�ultimo vestito confezionato prima di partire.Per un certo periodo ho vissuto quasi distaccato dal mondo che mi sembrava fin troppo banale distruggendomi dalle seghe, poi arrivò il giorno del matrimonio �e del vestito nuovo rimasto incartato nell�armadio per tutto il tempo senza aver mai pensato di provarlo. Quando lo indossai mi sembrava ancora più pesante del normale come se la tristezza fosse tessuta nella trama della stoffa, non potevo fare a meno di pensare che le mani che lo avevano cucito erano le stesse che avevano percorso ogni centimetro del mio corpo. Avevo deciso di non mettere la cravatta ma soltanto una pochette rosa a fiorellini pensando a lei e alla veste che aveva la prima volta che la vidi, quando andai a metterla nel taschino sentii sul fondo un qualcosa che dapprima mi sembrò un bottone poi con sorpresa tirai fuori un confetto celeste: era il suo piccolo regalo per me �che ho mangiato un attimo fa alla fine di questo racconto dopo averlo conservato ...