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Per mano nel mondo dei grandi.
Data: 22/06/2021, Categorie: Etero Autore: Wldi
... quei frangenti potei testare la fermezza del mio impulso passionale: sarei andato alla guerra pur di rivedere Antonietta.La stessa delusione che si prova quando un grande evento preparato con cura viene rimandato all�improvviso la ebbi il giorno stabilito quando andai a suonare al campanello e non rispose nessuno: lei non c�era. Ricordo di aver gironzolato nelle vicinanze per tutto il pomeriggio come un infelice con la speranza che fosse di ritardo ma quando arrivò sera dovetti ritornare al mio cantone con l�animo inquieto di chi vede il tramonto prima di arrivare. Fu mia madre a darmi una flebo di vita quando il giorno successivo tornando a casa mi disse che Antonietta mi voleva vedere quel pomeriggio stesso per controllare le misure per il vestito: se il cielo avesse avuto un tetto ci sarei andato a sbattere per i salti gioia.Ricordavo all�incirca l�ora che il marito usciva e così ritardai quel tanto che ritenni opportuno per presentarmi alla porta di lei. L�imbarazzo era reciproco e questo lo capii appena la vidi in cima alle scale, l�abituale sorriso era una versione artefatta dalla sua timidezza. Prima che la raggiungessi si ritirò dentro la porta di casa come a nascondersi da occhi indiscreti, entrai impacciato, fu lei a prendermi per mano e portarmi nella sua stanza da lavoro dove gia potevo distinguere il suo profumo mischiato a quello delle stoffe e del caffè. Ricordo di aver paragonato da sempre il suo il viso all��Irene� di Bouguereau, un dipinto visto e rivisto ...
... in quei giorni sull�enciclopedia di casa: i capelli neri e ricci avevano risalto sulla pelle chiara e il corpo aveva quella morbidezza accogliente di una femminilità d�altri tempi.Appena entrati lei chiuse la porta della stanza seguendo un impulso di intimità per poi tornare di fronte a me, sul viso aveva una dolcezza infinita e forse una certezza: accompagnarmi per mano nel mondo dei grandi. La stessa vestaglia dell�ultima volta e lo stesso bottone slacciato che dava su quel bel seno maturo lontano da ogni mia più rosea aspettativa; guardandomi fisso negli occhi senza dire una parola mi prese le mani e lentamente le sollevò facendole scorrere da sopra la vestaglia lungo i suoi fianchi fino ad appoggiarle sul petto che mi fece stringere piano: non potevo credere di essere lì a toccare quel frutto proibito, affondare le dita su quei grossi cuscini morbidi magari non troppo forte perché poteva essere un sogno e tutto poteva svanire. In silenzio cominciò a guidare le mie carezze ancora un po� acerbe su tutta la rotondità del seno, mi aiutò a prenderlo nelle mie mani quasi a soppesarlo, a sollevarlo come fossero due coppe da innalzare ai mie occhi: un�offerta di un bene prezioso non solo carnale. Accompagnò le mie dita sui capezzoli che da sopra la vestaglia sentivo turgidi, sospirando ad ogni carezza più intensa, con gli occhi socchiusi cominciò a muovere il ventre contro al mio, a strusciarsi lentamente sopra l�uccello gonfio muovendosi come se mimasse un amplesso sempre più ...