1. Il B&B nella casa delllo studente - 1: Paola, la 50enne fuori sede


    Data: 02/01/2018, Categorie: Tradimenti Autore: maxmacs

    ... sigur! È come mio figlio!", mettendosi una mano davanti alla bocca, ridendo e guardando gli altri. Si chiamava Paola, 45 anni, sposata e con un figlio di 20, "burrosa", poi c'era Fabiana, 54, sposata, capelli castani e certo non bella e un po' timida, Tiziana, 50 anni, bionda, alta, riccia, e simpatica, single, cazzeggiava con Marco, che ne aveva 56, sposato, capelli bianchi, un mezzo omone di 1.80, simpatico ma forse un po' sopra le righe, e poi Giancarlo, di 35, sposato e senza figli, belloccio. 8 In quell'oretta al bar mi avevano eletto a mascotte del gruppo, erano simpatici e un po' li lasciavo fare. La sera mi invitarono a cena, specificando che sarei stato loro ospite.Paola mi dava poche confidenze e anzi mi guardava come un esserino lontanissimo, quando mi parlava sembrava rivolgersi con gli occhi agli altri. Questo suo essere sfuggente mi piaceva e lei non era male, una bella donna a dire la verità e di un'età che fino a quel momento non avevo molto preso in considerazione. Aveva un po di rughette vicino gli occhi, le mani e anche la voce sensuali, burrosa con qualche kg in più ma con un bel culo largo e due belle tettone a pera che le ballavano sotto la camicia. Quando arrivai al ristorante loro erano già lì, mi avevano lasciato un posto tra Tiziana e Fabiana, Paola era di nuovo di fronte a me, indossava una camicia stretta e un pò scollata, le si potavani vedere due bei capezzoloni che puntavano sul tessuto. La serata trascorse piacevolmente, mi raccontavano del ...
    ... loro lavoro, delle famiglie e di questa scelta di riprendere a studiare da grandi, io della mia vita da studente e della camera che affittavo come BeB. Paola aveva bevuto forse 3 o 4 bicchieri e con me si era finalmente sciolta, aveva le gote rosse e rideva molto alle mie battute, ogni v Dopo cena andammo a fare una passeggiata per le calli e notavo come un pò mi cercasse fisicamente, a volte si apppoggiava a me e sentivo le sue tettone sul braccio. La serata finì così, con loro che tornarono in questa pensione che avevano preso e io a casa mia. Salutandomi con Paola era successa una cosa, dandoci un bacetto per salutarci le avevo messo una mano poco sopra il suo sedere dove inizia il solco tra le due chiappe e lei abbracciandomi aveva riappoggiato le tette al moo busto e aveva sfiorato con il polso il mio pene. Arrivato a casa mi spogliai e mi distesi nudo sul dondolo nel terrazzino, mi preparai una canna e iniziai a giocare con il mio cazzo un po' barzotto e con la cappella umida. Mi piaceva stare nudo in terrazza, era notte e faceva caldo, le voci delle persone nella piazzetta erano un piacevole sottofondo e intanto il mio cazzo cresceva. Ormai duro come il marmo, mi masturbavo pensando alle tette di Paola, alle sue mani, mi accarezzavo gli addominali, passai a un capezzolo, lo strinsi e raggiusi le labbra con un dito. Lo leccai e umido lo diressi al buchetto del sedere. Mi massaggiai la rosellina, poi spinsi dentro la punta, spinsi di più ed entrò mezzo dito. Non sono gay ma ...