La studentessa - 1a parte
Data: 23/06/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Miss Serena
... me." Rimasi sbigottita davanti a quelle parole e ci misi del tempo per riuscire ad aprire bocca, anche senza aver del tutto collegato il cervello. "Mi scusi ha detto ?" "Ha capito benissimo signorina, lei viene a letto con me, ed io le do un bel voto al prossimo esame." Cercai di ragionare in fretta riuscendoci malissimo. Che fossi una ragazza diciamo molto aperta era fin troppo risaputo, ma la persona che avevo davanti mi faceva solo ribrezzo e non solo per quello squallido ricatto. E non era neanche per il fatto che fosse una donna in quanto avevo già avuto anche esperienze lesbiche con alcune mie coetanee. Ma non sapevo cosa poteva chiedermi una volta a letto una donna del genere, e che di sicuro non sarebbe stato piacevole farlo con lei. Ma ero anche con le spalle al muro e non potevo permettermi d'avere troppo la puzza sotto il naso. "Posso chiederle il perchè." dissi cercando di prendere tempo. "Lei è molto graziosa e si sa anche disponibile. Ma soprattutto son certa che se accetterà non deluderà poi le mie aspettative. Sia inteso non sono una sadica o cose del genere, quindi stia tranquilla che non la legherò o frusterò o altre amenità del genere, solo sesso, puro e semplice." Quello che mi dava sui nervi era il suo tono monocorde che non faceva trapelare nessuna emozione. La sua voce era uguale a quando spiegava in facoltà, ma qui non parlava certo di materie culturali. "E sarebbe solo per una sera ?" "Certo una sera, anzi venerdì per essere precise." "Accetto mi ...
... dica solo dove devo andare." le dissi cercando di convincere me stessa che era l'unica soluzione logica e razionale. "Questo è il mio biglietto personale." mi rispose dandomi un cartoncino bianco "Venga vestita da collegiale sullo stile dei fumetti giapponesi, sa ho i miei gusti." "Certamente sarà accontentata anche in questo." La vidi alzarsi per andarsene lasciandomi seduta col suo biglietto fra le mani a pensare a cosa sarei andata incontro venerdì, ma ormai era fatta e non c'era possibilità di ripensamento. Pensai che in fondo ero in un certo senso fortunata in quanto era già mercoledì, e che quindi ben presto mi sarei tolta quel peso dallo stomaco prima che divenisse insopportabile. Ma finii col passare tutto il tempo che mi separava da quell'incontro chiusa in camera. Poi venerdì pomeriggio uscii dallo stato catatonico nel quale ero entrata, mi feci una lunga doccia prima di darmi una bella pulita al corpo ributtarmi poi nuovamente sotto la doccia come se cercassi di pulirmi l'anima. Ripensando alla sua richiesta per quanto riguardava il mio abbigliamento, che non avevo nessun problema ad accontentare, non riuscivo a capire a cosa servisse se non ad appagare qualche strana perversione. In ogni caso misi un push-up che valorizzava il mio scarso seno, un perizoma di dimensioni minime, calze sotto il ginocchio ed una camicetta, il tutto bianco. Poi indossai una mini a scacchi plissettata che arriva giusto sotto le chiappe ed infine un paio di ballerine in vernice nera. Mi ...