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Il professore
Data: 26/06/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... gli andava crescendo dentro. "Vede... io sono omosessuale... e... come posso spiegarmi?...". "Non capisco cosa centra la tua vita privata con la mia materia di insegnamento. Io non faccio distinzioni di questo tipo tra i miei allievi..." "Mi sono innamorato di lei". Lo disse di colpo, un colpo che gli andò dritto allo stomaco. Non se lo aspettava. Ebbero bisogno ambedue di un attimo di silenzio per riprendersi. Si rese conto del suo ruolo e delle regole sociali da rispettare e cercò di porre rimedio come poteva al turbinìo che gli era esploso dentro. "Io... non... io ti capisco. Può accadere, data la tua scelta sessuale, ma io sono etero...". Forse lo disse senza convincere neppure sé stesso. Le sue certezze si stavano rapidamente sgretolando. "...Sono sposato da trent'anni ed ho due figli più grandi di te..." La sua lucidità ricomparve un attimo a suggerirgli che, forse, quel giovane lo stava facendo solo per avere una qualche facilitazione all'esame. Un modo originale per un uomo ma molto comune tra le ragazze senza troppi scrupoli. Lo studente si mostrò deluso; forse si aspettava qualcosa di diverso. "Ok, professore, ma io sentivo il bisogno di dirglielo". Abbassò lo sguardo, si voltò e stava per andarsene con la coda tra le gambe. Sarà stata la perdita così repentina della vista di quegli occhi o l'immagine di quel culetto così invitante in mezzo al quale avrebbe avuto voglia di mettere la sua di coda, sta di fatto che con un balzo lo superò ed andò ...
... a chiudere la porta dello studio a chiave. Lo invitò con un gesto ad accomodarsi e lui si sedette sulla sedia di fronte. "Non andartene: forse è meglio parlarne". Quegli occhi tornarono a posarsi su di lui ma per poco. Il ragazzo abbassò la testa e cominciò a piangere sommessamente. "Dovevo dirglielo, capisce? Da quando l'ho vista la prima volta non mangio più, non dormo più e... beh... mi sego pensando a lei. Ma è giusto così, perché mi ero fatte troppe illusioni?" "E poi io sono molto più grande di te..." "Non me ne importa. Lei mi piace e basta! Che posso farci? Mi scusi" e riprese a piangere. Gli tirò su la testa con la mano sotto il mento. Quel contatto gli trasmise tutta la sincerità di quel dolore. Quegli occhi che lo avevano ammaliato erano ora coperti di lacrime. Non poteva, non doveva esserne la causa. Provò tanta tenerezza per quel giovane che riteneva alle prime armi in campo sentimentale. Si avvicinò con la sedia. Gli dette un bacio sulla fronte. Poi ancora un altro. Poi fu inevitabile: scese e unì la sua con l'altra bocca. In breve la lingua si insinuò, le due lingue si unirono, le salive si fusero e fu un bacio lungo ed appassionato. Lo abbracciò per come poteva, data la posizione, ed il giovane gli posò una mano sulla coscia. Di colpo la dolcezza di quelle giovani labbra fecero provare di nuovo al professore l'ebbrezza dell'amore. Abbrancò quella piccola testa nella sua grande mano ed affondò la lingua sempre più giù mentre... oddio... mentre ...