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Il culo di mia moglie (seconda parte)
Data: 26/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless
... nostra ultima carta. E se la giocò bene! Con una serie di discorsi sempre più diretti entrò ancora di più in confidenza con lui. Finché gli chiese a che ora smettesse di lavorare e cosa avesse da fare dopo il lavoro. Non aveva ancora intuito nulla quando ci disse che avrebbe staccato intorno all’una di notte e che da lì sarebbe subito andato a letto per riposare in vista dell’indomani. Yoko gli chiese se invece dopo il lavoro potesse farci un favore. Un grosso favore! Si rese disponibile. Disse che se era nelle sue possibilità era assolutamente disposto ad aiutarci. Gli stavamo simpatici! Yoko diretta, con non so quanto coraggio ma sicuramente con il cuore che le batteva all’impazzata, gli chiese di raggiungerci in camera subito dopo il lavoro. Gli disse veloce il numero della camera e gli chiese se sapesse dove si trovava. Sorpreso ci rispose di sì e subito Yoko si appoggiò al mio braccio e con i nostri cocktail colorati in mano ce ne andammo tagliando ogni possibilità di richiesta di spiegazioni da parte sua. “Mi tremano le gambe! Mi sta scoppiando il cuore! Reggimi altrimenti casco per terra dall’emozione!” Aveva bisogno di aria, di andare all’aperto. Fuori dal bar respirò a lungo e cercò di riprendersi. Io ero stupito ed allo stesso tempo orgoglioso della mia Yoko. Lei era incredula di quel che aveva appena fatto, di quel che aveva appena chiesto ad uno sconosciuto. Nervosi ed impazienti, cercando di far trascorre le ore che ci separavano ...
... dall’appuntamento con Giorgio, percorremmo un paio di volte tutto il perimetro della struttura. Andammo pure in spiaggia, togliemmo le scarpe e camminammo a lungo fino ad arrivare dove le luci non arrivavano più. Il momento era romantico seppure i nostri pensieri erano già proiettati alla notte che ci aspettava. Finimmo uno nelle braccia dell’altra, avvinghiati a baciarci come dei ragazzini. Era ormai quasi giunta l’ora e decidemmo di rientrare in camera. Come tutte le sere, nonostante l’ora, molti degli ospiti della struttura sembravano ancora svegli ed in cerca di allegria. Passeggiavano, chiacchieravano, ridevano. Noi invece ci chiudemmo in camera, ma non per dormire. Ci sdraiammo sul letto mentre lasciammo accesa la luce della camera. Aspettammo! All’una e dieci, più o meno, sentimmo bussare piano alla porta. Trasalii. Mi alzai per andare ad aprire. “Aspetta!” Yoko spense la luce della camera ed accese un più discreto lume. L’oscurità penetrò la stanza. Soltanto delle incerte ombre riuscivano ad intravedersi. Mi fece cenno con la mano e finalmente aprii la porta. Era ovviamente Giorgio. Lo feci entrare e richiusi subito la porta. Lui aveva capito tutto, anzi aveva capito più di quello che noi in realtà gli chiedevamo. Chissà quante altre volte gli erano capitate delle richieste, delle situazioni analoghe. Chissà quante donne sole o delle coppie come noi gli avevano chiesto di fare sesso insieme. Ma noi non volevamo esattamente quello: ...