Con la zia in maremma – 5 (versione romantica)
Data: 03/01/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: IlBaroneRosso
... per i lavori in campagna, ci manda anche qualche ragazza.
Andrea non sta troppo a guardare, belle o brutte, alte o basse, magre o grasse, more o bionde, giovani o vecchie.
Tutte quante se le porta da qualche parte a fare il porco.
E qui ci sono tanti luoghi per infrattarsi: fra i cespugli di nocciole, oppure tra un filare e l’altro, oppure nel casotto degli attrezzi, o nel piccolo torchio. E lui le torchia tutte.
- Avete un torchio voi? Non portate tutta l’uva al Consorzio?
- Certo, ma ci vuole un piccolo torchio a mano, per le analisi, durante la maturazione, …, poi te lo fò vedere.
Una ragazza seria. Intelligente. E anche spiritosa.
Tanto è porco, maniaco sessuale, assatanato col sesso suo marito, il fratello di mia zia Wanda, altrettanto è per bene, tranquilla, seria, lei, sua moglie.
Proprio così.
Bella, però. Una bella ragazza. Pulita.
Arrivati al podere, mi ha portato a vedere l’oliveto, la vigna, i filari.
Questo è il sangiovese, mi faceva vedere, e là, in questo a fianco c’è il cabernet.
Stavo guardando i chicchi piccoli piccoli di cabernet, ancora verdi, quando lei si è voltata di scatto, e me la sono ritrovata addosso.
Non potevo andare indietro, i tralci di vite me lo impedivano.
Ma neanche lei si era fatta indietro.
E così ce l’avevo praticamente tra le braccia.
In braccio e tra le mani, proprio come mi aveva fatto capire quel porco di suo marito.
E lei non se ne andava.
L’ho abbracciata, cosa dovevo ...
... fare?
L’ho baciata, le ho toccato le tette.
Piccole e appuntite.
Le ho preso una mano e me la sono messa sulla patta.
Ero già eccitato.
E lei non l’ha tolta, toccava, ci stava.
Poi mi ha fermato:
- Aspetta, qui ci possono vedere.
Si guardava intorno, come per vedere se c’era qualcuno in giro.
- Vieni, ti fò vedere il torchio.
L’ho seguita, lei camminava risoluta verso la casa.
Sul cortile davanti c’è un casotto, lei l’ha aperto e dentro, attrezzi, panni da lavoro appesi alle pareti, ceste e secchi dappertutto e, in mezzo alla stanza, un basamento quadrato: sopra un torchio da vite, in legno.
Si è tolta la camicetta, l’ha appesa a un gancio sulla parete; io l’ho abbracciata e le ho sganciato il reggiseno, per baciarle le tettine.
Ho capito che voleva fare di più, mi sono tolto i pantaloni e le mutande e tutto ilresto; e l’ho aiutata a spogliarsi.
Ci stavamo baciando e toccando, in piedi.
Non mi decidevo ancora, ma con la mano l’avevo toccata lì, era umida, anche bagnata dentro, lei aveva voglia, ma io non sapevo come.
Ha preso lei l’iniziativa, mi ha fatto sedere sul basamento e mi si è seduta sopra, appoggiandosi con le mani al basamento.
L’ho abbracciata e l’ho fatta sedere sulle mie cosce, prendendo bene la mira.
Lei si è posizionata e si è impalata sopra, piano piano.
L’abbracciavo e la spingevo senza fare forza, era lei a spingerselo dentro più decisa; era lei che voleva farlo entrare tutto.
- Scusa, non ho ...