1. Alla ricerca dell'amore perduto


    Data: 28/06/2021, Categorie: Etero Autore: geirliverani

    Alla ricerca dell’amore perduto
    
    Era una delle poche soddisfazioni rimaste. Carlo, vedovo da alcuni anni, rompeva la solitudine e il piacere della lettura con le grida e gli schiamazzi dei nipoti. Sotto il pergolato con l’immancabile cappello di paglia, si dondolava sulla sedia appoggiando le mani sul bastone da passeggio. Osservava le evoluzioni dei bambini che giocavano al sole, senza essere affatto infastidito; anzi per quella complicità che si instaura fra nonni e nipoti, con i primi pronti a concedere ai secondi cose e libertà che i figli non hanno mai sperimentato, si beava dei loro giochi anche rumorosi, battendo in terra il bastone in segno di approvazione. Si concentrava così profondamente da isolare dai lazzi fanciulleschi, come un perfetto strumento di spionaggio elettronico, le parole e le risate di figli, nuore e coppie amiche, intenti a preparare, in un angolo del giardino, un sostanzioso barbecue. Ma la mente umana non è così perfetta…venne, infatti, colpito da una risata argentina di una signora che aveva in sé un suono familiare…lo stupore ansioso che si impadronì di Carlo, ne fece abbassare le difese, lasciando che il suono si diffondesse con la sua eco nel cervello. Dopo interminabili secondi, realizzò il significato del suono e capì perché l’ansia si era impadronita del suo subconscio. Come il sapore delle madeleine, in Proust , fanno riaffiorare i ricordi dell’infanzia, così quella risata fece riandare Carlo col pensiero ad Antonella, l’amore della ...
    ... sua vita: l’amore che aveva illuminato gli anni della maturità. Era, infatti vicino ai cinquantacinque anni, quando lavorando, nel settore farmaceutico aveva conosciuto, Antonella, una simpatica analista medica di quarantacinque anni. Una marchigiana, trapiantata a Roma, di aspetto molto gradevole, con cui aveva scambiato argute e spiritose battute, terreno di coltura ideale per il suo dna toscano. La scintilla della simpatia era destinata ad accendere ben altri fuochi…da troppo tempo i loro cuori erano come praterie inaridite. I loro coniugi erano inappuntabili sotto vari punti di vista: genitori affettuosi, impegnati nel lavoro, persone serie che erano incapaci, non solo per colpa loro, di comprendere le esigenze d’amore dei partners.
    
    La loro fantasia erotica era limitata, sembrava avessero anestetizzato i loro desideri: non solo non sentivano la necessità di sperimentare strade nuove ma neppure di andare incontro alle aspettative dei coniugi. Col tempo le alcove erano diventate fredde, e se i figli e i pregi dei loro coniugi avevano bloccato Carlo ed Antonella dallo sciogliere i loro matrimoni li avevano indotti a cercare altrove…incontri fugaci, rapporti di nessuna importanza che non avevano placato la loro sete di amore. L’impressione favorevole del primo incontro, fu corroborata da caffè, telefonate, e-mail ecc. in cui il tono diventava sempre più intimo. Fu una cena galeotta a far scoccare la scintilla: Carlo, per
    
    lavoro si trattenne a Roma e non si sorprese più ...
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