Relazione virtuale
Data: 02/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: prassitele
... accoglimento da parte di Miranda, per cui, sempre mantenendo un linguaggio per quanto possibile educato, cominciai con l’insistere su tutti i desideri che la sua persona mi ispirava, sulle carezze che avrei voluto farle, sui baci che avrei voluto distribuire su tutta la sua persona, e…. miracolo! Lei cominciò a rispondere alle mie sollecitazioni. Mi comunicò chiaramente che le mie parole la eccitavano, che, casualmente sdraiata sul letto per il suo consueto riposo pomeridiano, non aveva saputo resistere all’impulso di accarezzarsi tra le gambe; mi stimolava a continuare la mia descrizione, l’espressione dei miei desideri, delle cose che immaginavo di starle facendo in quel momento, e lei si eccitava, si eccitava sempre di più.
Anch’io, sinceramente, mi ero eccitato dannatamente. Pur dovendo digitare sulla tastiera, riuscivo ad allontanare spesso una mano a sbottonarmi la cinta, ad abbassare la cerniera dei mie pantaloni, a tirare fuori il mio Sansone, già eretto in un parossismo di voglia, pronto ad un eventuale incontro con la sua rosa matura, dalla quale avrebbe tratto, ed alla quale avrebbe procurato, grandissimo piacere: l’apice della goduria, un orgasmo travolgente e prolungato.
Oh, la mia Miranda: quanto è stata brava con i suoi monosillabi che, tra una carezza e l’altra alle sue dolcissime grandi labbra, riusciva a digitare. In quell’amplesso fantasioso e fantastico, le baciai il bocciolo rosso, lo risucchiai tra le mie labbra, spremendone il meraviglioso ...
... nettare che ne veniva fuori, e tutto questo lo scrivevo, lo dicevo, e lei ascoltava, e sentiva, e provava le sensazioni che io stesso provavo e che stavo descrivendo: stavamo effettivamente scopando, anche se a distanza, ed alla fine fummo contemporaneamente travolti da un grandissimo orgasmo, che ci svuotò di ogni energia, lasciandoci illanguiditi, sdraiati a riposare idealmente l’uno a fianco dell’altra, a goderci il risultato di quella meravigliosa scopata.
Non abitiamo vicini: ci separano circa 300 km, ma per ragioni familiari mi capita ogni tanto di andare in Sicilia, dove ella vive, e di percorrere la strada che tocca la sua città.
Le chiesi se avesse avuto piacere ad incontrarmi « anche solo per prendere un caffè insieme ».
Mi rispose che ne sarebbe stata contenta, ma non si spinse oltre a questa generica considerazione.
Dopo qualche tempo, durante il quale saltuariamente si verificavano altri incontri fantastici, ma solo virtuali, le dissi che la settimana successiva sarei andato in Sicilia.
Le chiesi di poterci incontrare. Dapprima accampò un sacco di scuse per dire che non era possibile. Ma io insistei, insistei parecchio, sottoponendo alla sua considerazione la gioia e la bellezza di quanto avrebbe potuto rappresentare un incontro dal vivo.
Alla fine la convinsi.
Io sarei partito il martedì mattina, presto. Sarei arrivato da lei verso le 10.
Ci siamo dati appuntamento al cancello dei giardini pubblici. Io in quella città avevo vissuto, anni prima, ...