Il ragazzino francese - Racconti Erotici

Il ragazzino francese

... vengono a sapere di questa faccenda? Non posso mettermi ad urlare tanto non ci capiremo comunque.

Questa volta lo prendo direttamente con le mani e lo allontano; ma nel farlo mi piego in avanti e avverto una strana sensazione sotto. Il mio cazzo era in tiro.

Mi sento quasi svenire dalla vergogna. Vampate di calore mi salgono in tutto il corpo fino ad arrivare alla testa procurandomi un leggero sbandamento. Vorrei sprofondare fin dove è possibile e nascondermi al mondo intero.

Rimango immobile. Mi sento il cuore in gola e non so che fare. Non so se scappare via o se dirgli qualcosa, ma non riesco a muovermi.

Lo vedo riemergere e prendere una grande boccata d’aria. Mi guarda dritto negli occhi, e con voce affannata mi dice qualcosa in francese sorridendomi in modo molto marcato ma contemporaneamente molto dolce, come a dire: "tranquillo è tutto ok". Dopodiché torna sott’acqua.

Sono fregato. Sono nella confusione più totale, ma questa volta non riesco a fare nient’altro.

Sto guardando verso il giardino mentre sento il costume abbassarsi completamente. Cerco disperatamente di captare qualche rumore che possa far presagire l’avvicinarsi dei suoi o miei genitori, ma niente. Il mio respiro si fa sempre più corto e più veloce. Nel mentre che i miei occhi fungono da sentinelle, sento come se mi avesse fatto scivolare qualcosa sul cazzo. Abbasso lo sguardo quasi con timore e vedo il mio uccello dentro la sua bocca. Mi stava facendo una pompa!

Ma non vedo ...

... solo questo. Francois è praticamente inginocchiato sul fondo della piscina mentre con la mano sinistra mi tiene l’uccello che ha in bocca e con la destra si fa una sega.

Mi sembra tutto così surreale. Ma mi piace da matti e ormai sono il suo giocattolo.

Torna fuori a prender fiato. Non mi dice niente ma come al suo solito mi sorride e mentre con la mano continua a menarmelo, io non resisto e gli accarezzo dolcemente i capelli bagnati.

Lo vedo parecchio affannato questa volta. Anche lui sta provando piacere e dopo qualche respiro torna ad immergersi per continuare il lavoro. Sto respirando talmente veloce che inizio a sentirmi girare la testa. Sto andando in iper ventilazione dall’eccitazione porca puttana! Mi sforzo quindi nel fare respiri lunghi e lenti, come ero solito fare negli esercizi di apnea.

All’improvviso sento una voce femminile. È sua madre! Mi giro di scatto con gli occhi sbarrati aspettando di verdermela dietro le spalle. Ma non c’è. Si starà avvicinando! Senza pensarci mi ritraggo. L’eccitazione sparisce in una frazione di secondo e con movimento deciso prendo Francois e lo tiro su. È visibilmente confuso, ma capisce subito che c’è qualcosa che non va, infatti anche lui si mette ad ascoltare la voce di sua madre, che questa volta, a differenza di prima, pare allontanarsi da noi.

“Ok, ok. No problem” - mi dice in un inglese abbozzato. Facendomi capire che il pericolo è scampato e che evidentemente ha sentito dire qualcosa a sua madre di non ...