I silenzi di Caterina
Data: 05/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Golem
... essere assopito, in parte perché nel prepararmi sono lentissimo, presi un accappatoio e andai in bagno per farmi una doccia.Adoro la doccia! È il mio momento di libertà, di purezza. Quando sono in doccia, chiudo gli occhi ed ascolto soltanto l’acqua mentre mi scorre addosso e poi scroscia sul pavimento. Una delle mie sensazioni preferite al mondo, che protraggo sempre il più a lungo possibile, se posso. In questo caso, senza nemmeno accorgermene, lasciai passare venti minuti, prima che il rumore della porta del bagno che sbatteva mi riportasse alla realtà.Era caterina, che ora era li, davanti alla mia doccia (la quale non ha una porta) che mi fissava, paralizzata dall’imbarazzo.“Cate! Che fai?!?!”“Credevo che stavi male” disse lei, impacciata ancor più del solito “sono venti minuti che…”“Ah scusami! Mi ero perso nei miei pensieri, arrivo…” dissi io, abbastanza tranquillo, pur nella mia nudità.Caterina si voltò e fece per uscire, ma poi si fermò e, rossa come non mai, tornò a guardarmi.“Tu…” esitò, ma poi si fece coraggio “Tu pensi davvero che sono bella?”“Giovane e bella!” dissi sorridendo, strofinandomi via la schiuma dagli occhi.Caterina fece allora qualcosa che di certo non mi aspettavo: velocemente, cercando di non pensare a quello che faceva, si tolse la maglietta e si slacciò i jeans, facendoli cadere a terra, rimanendo in reggiseno e mutande davanti a me.“Cate…a posto?” dissi io, che ancora appannato dal sapone sospettavo, ma non ero certo di ciò che fosse ...
... successo.Lei non disse una parola, venne verso di me, lentamente, esitando ogni tanto, ma la mia vista appannata, l’inaspettata natura delle sue azioni e la breve distanza tra lei e la doccia, mi impedirono di fare alcunché. Caterina arrivò ben presto davanti a me e si mise in ginocchio, sfilandosi, rossa in viso, le spalline del reggiseno senza mai togliermi lo sguardo dal volto. Io, finalmente, potevo vederla benissimo, ma ero pietrificato, senza parole.“Grazie per le cose belle che mi dici.” Sussurrò, lasciando poi cadere il reggiseno nell’acqua cada, svelandomi le curve che aveva sempre nascosto sotto i suoi abiti larghi e noiosi.Che seno! Grande, immenso, morbido e liscio, bianco come il latte, con due capezzoli rosa come i petali di un fiore. Caterina abbassò lo sguardo, ma stringendosi le tette tra le mani alzò il petto e mi avvolse il pene, che era in un attimo divenuto eccitato e desideroso di essere soffocato da quelle forme incredibili. Lei iniziò a muoversi dolcemente, accarezzandomi con i seni il membro eretto ma io feci un passo indietro. Era tutto successo un po’ troppo in fretta.“Non mi vuoi?” Caterina fissò il pavimento delusa “Non sono bella abbastanza.”Caterina si sbagliava, non avrei mai immaginato di provare una sensazione tale per lei, ma la volevo. Ero frastornato, sorpreso, intimidito dagli eventi. Non volevo tradire un amico, non ero pronto ad immaginarla così, non era una buona idea. Volevo rinunciare, la mia mente mi spingeva ad allontanarla prima che fosse ...