1. I silenzi di Caterina


    Data: 05/07/2021, Categorie: Etero Autore: Golem

    ... tardi, ma in quel momento la mia mente non era padrona ne del mio corpo, ne della mia voce.“No Cate…” mormorai cercando di riprendere la mia postura “..ti voglio un casino...ma…così…”Lei mi interruppe “…guarda che se voglio posso essere come piacciono a te…”Non credevo alle mie orecchie, Caterina mi aveva interrotto e risposto. Era stata decisa e sapeva bene quel che diceva.“..come piacciono a me?” ora ero io ad essere sulla difensiva.“…posso fare la porca se vuoi…” disse. Per lei doveva essere un momento sconvolgente, la vedevo ansimare e quasi sentivo il suo cuore battere, non era eccitazione, o meglio, non solo, era la paura che io la rifiutassi, la paura che la ricacciassi nella sua gabbia immaginaria, unita alla voglia di vincere contro l’insicurezza che la divorava. La vidi prendere fiato, i suoi occhi lucidi, voleva dirmi qualcosa…“..fammi vedere..” la fermai. Se l’avessi lasciata parlare, si sarebbe scusata e si sarebbe rivestita ma oramai la frittata era fatta, tanto valeva portarla fino in fondo, farle provare qualcosa di eccitante, farle scoprire un nuovo lato di se stessa. Forse era ingiusto chiederle di fare la porca per me, forse avrei dovuto coccolarla e prenderla con dolcezza ed affetto, ma vederla, quasi nuda, in ginocchio davanti a me, e sentirle pronunciare quelle parole mi aveva fatto perdere il controllo, doveva essere mia, e doveva mostrarmi tutta la voglia che aveva di godere.“Fammi vedere quanto sei porca..” continuai ”…togliti le mutande e fammi ...
    ... vedere che ti tocchi!”Sorrise per un secondo. Era imbarazzatissima ma felice. Per la prima volta, si sentiva desiderata per davvero. Si alzò e abbassò le mutandine. Il cotone bianco si bagnò dell’acqua della doccia, poi le le raccolse e le gettò fuori. Si appoggiò al muro, un po’ impacciata e guardandomi con dolcezza e desiderio portò la mano tra le sue coscie, iniziando ad accarezzarsi.“Così?” Chiese titubante.“Sei tu la porca…fallo come ti piace…devi godere per me!”Mi assicurai di risponderle con tono sicuro e con un sorriso sulle labbra, sapevo quanto fosse delicato il momento e volevo essere sicuro che lei potesse sentirsi a proprio agio. Finalmente Caterina iniziò a lasciarsi andare. Le sue spalle divennero meno rigide, appoggiò la testa al muro, tenendola girata per guardarmi e si infilò le dita dentro la vagina. Immediatamente iniziò a scaldarsi, respirando più forte ed accarezzandosi, di tanto in tanto, le labbra con la lingua. Anche io iniziai a masturbarmi, non potevo fare altro con un tale spettacolo davanti a me. Una bella ragazza, nuda, con una mano tra le gambe, che si masturbava per me e che con la mano libera, si accarezzava il seno, facendomi vedere come le piacesse. Sapeva che quel seno mi stava facendo impazzire, e ci giocava con lussuria sempre maggiore mentre le dita dell’altra mano si muovevano sempre di più. La timida ragazzina si era lasciata andare, era ora una donna vogliosa di esplorare il piacere del sesso.“A cosa pensi…” le chiesi “…mentre godi ...
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