Un giovane amico
Data: 06/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: bogol, Fonte: Annunci69
Era luglio, io avevo 35 anni, e per motivi di lavoro conobbi un ragazzo di ventitre anni, bellissimo, anzi davvero stupendo. Appena l'ho visto ho sentito un desiderio fortissimo di farci l'amore, e in qualunque maniera fosse stato possibile.
Ci siamo conosciuti, dunque, e dopo essere entrati un po’ in confidenza riuscii a portarlo a casa mia, con una scusa terrificante. Qui, sforzandomi di abbandonare qualunque remora o vergogna, ma rimanendo comunque nell'ambito della discrezione ed educazione, iniziai a fare delle avances. Cose tranquille, quasi scherzando, come se recitassi la parte del frocione, ma il bello è che lui ci stava, ribatteva a tono, senza prendersela, anzi, la cosa pareva divertirlo. A quel punto decisi di gettare la maschera e iniziare a fare sul serio: alle parole dense di desiderio facevo seguire piccoli sfioramenti casuali, allungando le mani sul suo viso, come a carezzarlo, o sulle gambe. Lui incredibilmente non reagì, anzi, ha proseguito nella farsa che stavamo recitando prima. Io ho continuato a lodare le cose che in lui mi attraevano, come se gli stessi facendo la corte davvero, però avevo cura di restare neutro, non volevo dargli l'aria di avere assunto un ruolo, la mia intenzione era proprio di riuscire ad eccitarlo e poi fare quello che avrebbe desiderato. Se voleva essere attivo io sarei stato passivo, e viceversa.
Intanto il suo sorriso, i suoi occhi allegri, il suo viso liscio mi attraeva sempre più, avrei voluto davvero baciarlo. Ad un ...
... certo punto stabilii che il momento era propizio per andare sul pesante, visto che lui non mostrava segno di prendersela male finora.
"Quanto bacerei volentieri tutto quello che tu mi consentissi di baciare..." sospirai. Lui rise,
" Sei matto..." disse, e io di rimando:
"Sono pazzo di te, sto dicendolo da un ora...
se potessi farlo bacerei con passione qualunque angolo del tuo corpo."
Lui ci pensò un po' su, con aria birichina, poi:
"Davvero baceresti qualunque cosa di me?"
"Bacerei, leccherei, o succhierei..." proruppi subito (più chiaro di così!). Era il massimo che la mia timidezza mi permetteva, dopo questa frase restava solo da chiedergli esplicitamente di farsi fare un pompino. Ma lui sembrò aver capito le mie intenzioni, infatti, pensandoci su mi disse serio:
"Potresti cominciare baciandomi i piedi." Lo disse con un tono come se volesse davvero saggiare le mie intenzioni. Io non ebbi esitazioni a questo punto, mi inginocchiai davanti a lui:
"Sei il mio padrone, disponi quello che vuoi. Vuoi che ti baci i piedi? Lo faccio molto volentieri!" dissi con enfasi, come se stessi ancora recitando una parte, ma in realtà ero eccitatissimo, e morivo dalla voglia di farlo davvero, e non avevo mentito chiamandolo il mio padrone. Era vestito leggermente, portava scarpe di tela senza calzini, pantaloni di cotone e una maglietta leggera. Quindi mi chinai, e gli sfilai la scarpa destra. Presi il piede delicatamente, con adorazione, e lo baciai leggermente ...