1. Il dottore - parte 3


    Data: 07/07/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: foxtied, Fonte: Annunci69

    “Buongiorno dottore… vorrei prendere quell’appuntamento per Grottaferrata…” Erano passati 15 giorni ma alla fine mi ero deciso a fare quella telefonata ed ero molto eccitato già al telefono, pensando che avrei potuto mettere in atto finalmente tutte le fantasie che mi avevano pervaso dopo quella serata.
    
    “Allora, vediamo… questo sabato potrebbe andare bene per te?” mi dice il dottore al telefono… “Si, va benissimo” – “Diciamo per le 10:30, l’indirizzo di Grottaferrata lo hai, no?” – “Si, si… ce l’ho” – “Bene, vieni con una tuta, è più pratica per quello che dobbiamo fare” – “Va bene, allora ci vediamo sabato alle 10:30” – “Si, organizzati per rientrare nel tardo pomeriggio, diciamo sera, così potremo fare le cose con calma” – “Va bene, non ci sono problemi… a sabato”. Era martedì… ancora pochi giorni e le mie fantasie avrebbero trovato una concretizzazione: era successo tutto molto velocemente, dopo diversi anni in pochi giorni tutto si stava avverando.
    
    Sabato mattina: arrivo a Grottaferrata, comune subito fuori Roma… faccio una passeggiata fino allo studio, una villetta a due piani con ingresso indipendente e un giardino adiacente, delimitato da un muretto e un cancello in ferro battuto. Suono al videocitofono… “Ti apro, vieni” Mi apre il cancelletto e mi avvio nel vialetto delimitato da siepi; alla fine ci sono dei gradini e mentre li salgo la porta si apre:” Buongiorno, sei puntualissimo” Ci salutiamo, poi mi fa entrare e mi fa strada nel salottino adibito a sala ...
    ... di attesa, dove mi fa sedere su un divanetto: “Aspettami cinque minuti, devo fare una telefonata a mia moglie, poi andiamo di sopra, dove ho preparato una stanza per l’occasione” – Va bene” rispondo.
    
    Osservo il lusso dell’arredamento, i tappeti… le luci… c’è una finestra con una vetrata molto grande, ma le tapparelle sono abbassate. Penso alla stanza per l’occasione: cosa avrà preparato?
    
    Vado avanti con la fantasia per qualche minuto, quando lui torna: “Ho finito, vieni…” Mi alzo e lo seguo sulle scale che portano al piano di sopra: “Come stai, tutto bene? Sei nervoso, eccitato?” – “Quanto basta” rispondo sorridendo. Alla fine del corridoio mi fa entrare in una stanza: resto ad osservare un po’ sorpreso, perché non mi aspettavo di trovare un letto, ma soprattutto sul piano di un mobile di fronte al letto ci sono molte corde, nastro adesivo, dei pezzi di stoffa e poi diversi tipi di quelli che ho capito subito fossero bavagli… uno mi colpì in particolare, perché era composto da una sorta di maschera in cuoio nero con delle fibbie e un fallo di gomma dalla parte che avrebbe dovuto entrare in bocca. A questo punto capisco che il dottore doveva essere alquanto esperto di queste situazioni. Anche il letto, che ricordo aveva lenzuola blu, era attrezzato con delle corde ai quattro angoli, due alla metà del letto e due nella parte alta e bassa. Il pavimento era coperto da una moquette anch’essa blu. Feci una fotografia immaginaria e la ricordo ancora come fosse oggi.
    
    “Sei ...
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