Sei parte di me 2
Data: 08/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: valentinopiccolino, Fonte: Annunci69
Questa è la storia vera e realmente accaduta di due ragazzini, come gli altri, che, nel pieno della loro adolescenza hanno vissuto un’intensa storia d’amore gay e di, seppur molto giovane, sesso: io e il mio migliore amico Lorenzo. Nulla in questa storia è stato inventato, neanche i nomi.
Così proseguì fino al periodo di Natale. Circa una volta alla settimana ci vedevamo e ci denudavamo (letteralmente) da ogni nostro problema. Anche qui, come nella camera di albergo, non ci domandavamo più di tanto il perché lo facevamo o se eravamo davvero fidanzati o semplicemente ci divertivamo cosi. La nostra relazione si basava su: tutto il giorno (in cui svolgevamo le nostre rispettive attività normalmente) e il momento in cui ci trovavamo a letto (dove scordavamo tutto, ci ripulivamo e iniziavamo un nuovo mondo).
Semplicemente ci piaceva farlo, ci piacevamo a vicenda e non trovavamo una ragione per smetterla.
Nel frattempo miglioravamo sempre più fisicamente e nei rapporti eravamo più sciolti. Insomma: tutto era una favola!
Inoltre, quando ci vedevamo a casa sua, stavamo nudi tutto il pomeriggio e facevamo tutto da nudi.
Un giorno ci trovavamo come sempre a casa sua; era un buio e temporalesco pomeriggio di gennaio. Dopo la scuola, come sempre, entrammo in casa sua, ci spogliammo e passammo così il pomeriggio: mangiammo, facemmo i compiti, una partitella ai videogiochi e poi finimmo a letto. Nel mezzo delle nostre attività “normali” però, nonostante fossimo nudi, ...
... rispettavamo i nostri corpi e mai una volta ci è scappata una sega o una minima erezione.
Poi, al momento dell’amore, era tutt’altra cosa. Questa volta iniziammo a farlo alle 16.30 più o meno. Sapevamo che sua mamma sarebbe rientrata alle 18.00 circa, quindi andavamo tranquilli come sempre.
Lo facemmo, venimmo più volte, e, ad un certo punto si spalancò la porta della camera.
Io avevo il suo cazzo fradicio di sperma tra le mani e lui era sdraiato, sul punto di venire. Ci girammo subito verso la porta, ma senza riuscire a muoverci. Sulla soglia della porta c’era sua mamma con una pigna di vestiti in mano pronti da mettere nell armadio. Dopo aver capito in che situazione ci trovavamo, era ormai troppo tardi e sua mamma, più arrabbiata che mai chiese cosa stessimo facendo. Io in quel momento, in preda all imbarazzo più totale, gli dissi che gli stavo insegnando a radersi i peli pubici. Ma non fu per nulla credibile perché, in quei dieci secondi di vergogna, il mio amico non era riuscito a trattenersi e poco prima che io finissi la frase, lui eiaculò e mi schizzo in fronte. Sua mamma, chiaramente schifata, cacciò un urlo e disse che dovevamo pulire tutto e che io dovevo andarmene. Così fu. Me ne andai via a testa bassa.
Nei giorni successivi tra me e lui c’era un imbarazzo tale da poterlo tagliare col coltello. Quasi non ci rivolgevamo più la parola. Dopo tre giorni quasi gli chiesi cosa fosse successo con sua mamma e lui mi disse che, dopo qualche ora di rabbia e vergogna, ...