1. Il momento giusto e’ all’improvviso


    Data: 09/07/2021, Categorie: Etero Autore: Doctor_S

    Il bello dell’avere a fianco una persona come Riccardo si palesava in tutte quelle circostanze in cui lei era presa dal mondo intero e lui sapeva esattamente come farglielo dimenticare. Ed ora ne avrebbe avuto proprio bisogno, presa com’era dallo stress e dalle preoccupazioni.
    
    La giornata era calda, afosa. Il sole che lambiva i fogli sulla scrivania, portava la sua attenzione lontana dagli esami. Il pensiero al mare. La costa di Bacoli, il verde che arriva fino alla spiaggia, dove le acque calde del golfo accarezzano la sabbia e i sassi.
    
    E invece lei era lì, alla sua scrivania seduta, con la coda che lasciava scoperto il collo.
    
    Lui anche era lì. Le sue attenzioni lo dimostrarono. La sua presenza effuse alle sue spalle, come la lieve brezza estiva che s’insinua tra i battenti della finestra e bacia la pelle, regalando il fugace attimo di appagamento che si desidera senza saperlo. Lievi e delicate le dita sfiorarono il profilo dell'orecchio, scendendo lungo il lobo e accarezzando la nuca scoperta. Brivido. Erano decise. Sapevano.
    
    Dirette, senza tentennare, delinearono un movimento sinuoso, lento e delicato, sulla pelle del collo. Il tempo sembrava non esistere, mentre i recettori nervosi impazzivano al contatto dei polpastrelli. La mente non riusciva a gestire ciò che il corpo le diceva. Voleva che facesse presto. Voleva che ci mettesse tutta la vita. Il contrasto la poneva in un limbo nel quale lei non aveva alcun controllo. Non aveva la forza di opporsi. Non ne ...
    ... aveva nemmeno la volontà. Ma non le dispiaceva affatto. Scesero le dita seguendo la curva del seno, come il pennello di un artista sulla tela che non sa di diventare, di lì a poco, capolavoro. Se quelle mani avessero posseduto la grazia del Botticelli, lei era fiera di poter esserne il frutto. La sua Venere.
    
    Le labbra. Le labbra morbide fecero il loro debutto sulla scena, distogliendo con un fremito l'attenzione dalle dita. Eccole, mentre con passione si serrano intorno al lobo. Calde, delicate, decise nella loro pressione, abbracciarono la morbidezza del suo orecchio. Piano si dischiusero, mentre la carezza del respiro lungo il collo preannunciava il loro tocco lieve su di esso. Eccole. Ancora. Il brivido che percorre rapido la schiena, mentre la lingua si pregia di assaporare la seta di cui è tessuta la sua pelle.
    
    Prepotente la decisa presenza di quelle dita, sottili e sapienti, insinuatesi nella maglietta leggera, spostarono il gioco ai capezzoli. Rapiti dalle sensazioni, si destarono. Turbinio di percezione. Come faceva a conoscerla così bene? Come aveva fatto ad arrivare al punto da escludere completamente il proprio controllo su sé stessa? Ormai lui poteva tutto. Ormai il suo corpo non era più in grado di rispondere ai comandi della legittima proprietaria. Gli apparteneva. Un po’ come un’auto sportiva nelle mani di un vero pilota dà tutta se stessa. E lui conosceva bene il suo potenziale. Sapeva esattamente come portarla al limite. Sapeva portarla oltre, in un modo ...
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