Il girone della m - seconda parte - "lo chantilly"
Data: 15/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... seguirono.
Il mio lui si mise in testa dello sballo che avrei potuto procurargli alla visione della mia bocca straripante di piscio altrui. Mi accorsi che più mi degradavo più egli perdeva ogni stima di me, e forse inconsapevolmente se ne disinnamorava. Io ne pativo ma il piano inclinato sul quale scivolavo dritto dritto senza fine mi seduceva. Era l’ attuazione dei miei più appartati sogni, a prescindere dal mio Lui. E’ come se mi lasciassi trascinare dalla corrente, edotto delle sventure indotte dal mio svergognato destino, ma ciononostante compiaciuto della mia condizione naturale. E ringraziavo in cuor mio la sorte che mi fu data dalla fortuna di incontrare l’uomo che avrebbe messo mano al mio destino.
Nelle notti di quell’inverno, mentre me ne stavo disteso a gambe divaricate, con i gomiti ritorti e le braccia arrese nella morsa delle sue mani che mi stringevano i polsi, mentre egli mi sfondava la gargana a colpi di reni così forti da far rituonare la spalliera del letto, Riky mi ricopriva di ogni ingiuria. Ogni aspetto della mia più primitiva sfera affettiva andava oltraggiandosi. Malediva quella sozza donna che ebbe a donarmi la vita, si rallegrava all’idea che un giorno ogni mio parente, amico caro e persino conoscenti dei quali beneficiavo dei favori della loro stima avrebbero assistito alla mia degenerazione di vero verme. Ed io mugugnavo, imploravo di farlo, volevo giacere sulla riva di una cloaca e lasciarmi sommergere di merda da tutti loro. Il cazzo mi ...
... scoppiava, ma non potevo menarmelo.
Dovevo rovesciare il piscio dalla bocca per proferire un “grazie” mente mi ricopriva nel suo turpiloquio. Ma al “grazie” quasi implorante non potevo aggiungere altro perché quella sua cappella non sopportava di star fuori dalla mia bocca. E poi godeva nel vedere scivolare la sua verga nell’umido caldo, urinato e vischioso della mia cavità orale. Mentre mi stantuffava, nel punto in cui i miei tendini sul collo vanno congiungendosi sopra lo sterno, lì affluiva la mia prima bava, commista a piscio che la verga infoiata mi negava d’ingoiare. Poi l’incavo esondava, e l’amalgama scivolava in rivoli diretti verso la schiena, verso il petto. Il materasso su cui giacevo era un pantano di piscio e saliva. E quel porcile che andava creandosi attorno a noi mandava il mio Riky fuori di testa.
Non nascondo certo che in quella pozza io mi ci crogiolavo. In quel simbolismo che tendo a ritrovare in ogni evento di vita, nella comunione tra la mia bava ed il suo piscio io vi riconoscevo il matrimonio solenne delle nostre essenze, in un vero e proprio talamo nunziale.
Quando ebbe raggiunto l’orgasmo, la mia gola tracimò di sborra, e l’ultimo atto fu la deglutizione massiva del liquido spermatico e dell’urina del mio lui. Deglutire fu l’unico modo per respirare giacché esaurii le ultime riserve dell’ossigeno. E’ inutile dire quanto il mio Riky fu grande. Sono davvero pochi gli individui in grado di mantenere lo stato di erezione e nel contempo caricare ...