1. Gita sul mare


    Data: 16/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    Sei arrivata in treno, alla stazione di Genova Principe; sei davanti alla stazione, sotto il porticato, dall�ingresso della biglietteria come concordato e ti guardi intorno con ansia, assalita dal dubbio di aver capito male l�ora, il giorno, il posto� che ti abbia tirato il bidone. Io ti osservo da lontano e mi diverto a vederti muovere con un cauto, timido sorriso andando verso tutti gli uomini alti che passano e poi la delusione quando ti vedo chiamarli col mio nome e loro o scantonano infastiditi, oppure ti sorridono, provano ad attaccar bottone, ma allora sei tu a scansarti, con un imbarazzato sorriso, appena capisci che nessuno di loro &egrave chi devi incontrare. Qualche scatto col teleobbiettivo, tanto per cominciare e poi entro in stazione da un altro ingresso, in modo da potermi materializzare all�improvviso alle tue spalle, dalla direzione da cui non mi aspetti: �Ciao troia!� Sobbalzi, ti volti ed i tuoi occhi sono all�altezza del mio petto; alzi lo sguardo sul mio viso, fino ad incrociare il mio sguardo severo, addolcito solo da un�ombra di sorriso sardonico: �Angelo�?� Ancora la paura di esserti imbattuta in un altro sconosciuto, solo più audace, ma un timido sorriso speranzoso ti illumina fiocamente il volto. �Sì Michela! Chi altri?� dico, con un vago sarcasmo nella voce. Se da una parte ti rilassi per avermi finalmente davanti (l�uomo col quale avevi questo strano appuntamento sono -finalmente!- io, io e nessun altro!), dall�altra sei intimidita, forse ...
    ... spaventata perché ti rendi conto che adesso non saranno più parole, non sarà più masturbazione leggendo i miei racconti, no: da adesso si farà sul serio! Hai accettato di venire qui e dovrai essere all�altezza di quello che mi hai detto che sei disposta a fare; da adesso in poi sarai solo il mio giocattolo! Taccio guardandoti e godo del tuo imbarazzo. Questo silenzio ti pesa addosso come un macigno: �Sei� alto!� dici, la prima cosa che ti passa per la mente. �Te lo avevo detto, bagascetta, che sono alto, no?� Intanto ti guardo, finalmente dal vivo, finalmente posso �annusarti�: posso cio&egrave avere tutte quelle informazioni che sfuggono ai contatti telematici; intuisco la grana della tua pelle, noto i tuoi piccolissimi tic di ragazza imbarazzata davanti ad un �grande�, osservo la tua mimica, percepisco (o credo di percepire) un vago aroma di sapone, ma con una vena di sudore frutto del lungo snervante viaggio in treno nella giornata caldissima e poi un altro inebriante sentore: sento che nonostante l�imbarazzo ti stai eccitando. Faccio un passo indietro e ti osservo con severità: hai dei sandaletti con un tacco da 6-7 centimetri, una minigonna né corta né lunga ed una polo gialla, che mette in risalto i tuoi solidi tettini e che &egrave spinta dai tuoi capezzoli già turgidi; non ti ho dato indicazioni, sul come vestirti, ma noto con piacere che non hai il reggiseno. Un lampo: la mia mano sulla tua nuca, le mie labbra contro le tue, forzate dalla mia lingua che si impadronisce della ...
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