1. Camilla, escort navigata


    Data: 05/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Andy Betta

    ... tappeti rossi, specchi ori e stucchi. Ci sedemmo su un divanetto nella hall, Sara prese il telefono e mandò un messaggio al cliente, che dopo pochi minuti scese. Era un bell’uomo sui cinquanta, alto, capelli e barba brizzolati, molto elegante, uno sguardo magnetico. Baciò Sara sulle guance. “Buonasera cara.” “Buonasera Claudio.” Fece sara, poi si voltò verso di me. “Ti presento Camilla.” Io allungai la mano. “Incantato, Camilla, sei proprio bella come Giulia.” Io rimasi interdetta, Sara mi fece cenno di andare oltre. “Il mio socio scende fra un quarto d’ora, posso offrirvi un drink?” Mentre andava verso il bar chiesi delucidazioni a Sara. “Giulia è il mio nome da escort, Camilla è quello che ho dato a te. Devi avere un nome da puttana che non sia il tuo vero nome.” “Giusto…” Camilla, mi piace. Arrivò poco dopo anche il suo socio, un uomo più basso, molto magro, sempre sulla cinquantina con capelli marroni palesemente tinti, molto più elegante di Caludio, notai anche un grosso orologio d’oro al polso. Non era un bell’uomo, ma non faceva neanche schifo. La serata cominciò a svolgersi come da programma. Ci portarono in uno dei migliori ristoranti del centro, dove io mangiai pochissimo (su consiglio di Sara) ma bevemmo dell’ottimo vino, senza trattenersi troppo ma senza esagerare (sempre come da consiglio di Sara). Usciti dal ristorante chiamarono un taxi e mentre aspettavamo mi ritrovai la mano del cliente sul culo, palpeggiava così in pubblico, io non mi opposi, gli sorrisi ...
    ... come per ringraziarlo. Tornati all’hotel li accompagnammo fino in camera e ci dividemmo: Sara/Giulia col suo cliente ed io, Camilla, con il mio. La stanza era grande, arredata bene e con un letto molto grande. “Eccoci cara, mettiti a tuo agio.” Mi fece lui, togliendomi la giacchetta leggera e mettendola sull’attaccapanni. Io mi girai verso di lui, gli accarezzai una guancia e senza dire nulla lo baciai, infilandogli la lingua in bocca e stringendolo per la nuca. Mi ritrovai di nuovo le mie mani sul culo, poi senza staccare la bocca una mano scorse verso l’alto fino alla zip del mio vestito che venne aperta in un lampo. Mi ritrovai senza vestito, solo in autoreggenti, tacchi a spillo tanga e reggiseno quasi trasparente. Andai sculettando verso il letto, dove mi sdraiai in una posa da cortigiana. “Sei molto brava, Camilla, ti muovi bene, sei molto sexy.” Disse lui slacciandosi la cravatta e togliendo la giacca. Venne a fianco del letto. “Ma ora vieni qui, inginocchiati e fammi vedere quanto sei brava anche di bocca.” Slacciai i pantaloni, estrassi il cazzo non ancora duro e cominciai a lavorare di bocca. In pochi minuti era bello duro. Sentivo le sue mani sulla testa, il pompino si trasformò in breve in una scopata di bocca come ne avevo fatte poche. Lui cominciò ad insultarmi. “Succhia troia. Ti fotto la gola puttana. Sei una lurida vacca.” Fa parte del gioco, mi aveva avvertito Sara, e poi mi piaceva in un certo qual modo. Il menù che il cliente aveva scelto era completo: ...
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