1. Passo dopo passo 1


    Data: 20/07/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... che è quella di sapere se il suo compagno è in casa o potrebbe arrivare da un momento all'altro.
    
    Non so cosa mi succede. Mi è venuta all'improvviso una forte tentazione di esternare alla donna gli effetti che suscita in me, con una certa intenzione, non molto vaga per altro, di dare anche soddisfazione agli istinti che lei risveglia in me.
    
    A dirla in breve: giacché mi da modo di andare in casa sua, voglio provarci. Anzi, vorrei. Molto dipende dalla assenza o meno di quel Giovanni, perché se fosse presente non oserei neanche guardarle le provocanti forme di Gina.
    
    Giovanni infatti a me mette un poco di soggezione, nonostante sia una persona molto riservata che se ne sta sempre per i fatti propri, senza dare mai fastidio a nessuno. E' sempre cortese nel salutare lui per prima, con un cenno di mano o di capo, quando lo si incrocia per le scale o in altri spazi condominiali. Oltre il gesto non va: non l'ho mai sentito salutare anche con la voce.
    
    Probabilmente è la sua stazza fisica a mettermi un poco di soggezione: è alto, robusto, muscoloso. O forse è quella sua espressione più da uomo imbronciato che da persona seriosa, con quel suo sguardo torvo e le labbra sempre in posizione agli antipodi di quella di labbra sorridenti.
    
    Riformulo la domanda "Quindi adesso non c'è?"
    
    La risposta distrugge ogni mia speranza "C'è, c'è. Ma ha fatto il turno di notte e starà ancora dormendo. Se lo sveglio si turba e poi tocca sorbirmi tutte le sue lamentele".
    
    Intanto siamo ...
    ... arrivati al pianerottolo. Io ho le pesanti buste in mano, lei apre la porta del suo appartamento. Il desiderio folle di entrare che avevo fino ad un attimo fa si è dileguato subito alla notizia della presenza in casa di Giovanni. Se lei, spalancato l'uscio, non mi dicesse "Me le puoi poggiare sul tavolo della cucina, per favore" io non entrerei ma lascerei le buste sul pavimento, appena fuori la porta.
    
    Invece entro e mentre io poso le buste dove mi ha detto, lei già si sfila la maglietta che s'era infilata per uscire di casa, sopra la camicetta scollatissima., attraverso la quale, mentre lei muove le braccia per sfilarsi la maglia, vedo le sue tettone muoversi come se l'una si sfregasse con l'altra. Il desiderio di infilare in quella scanalatura il mio pene e farmelo massaggiare da quelle soffici protuberanze si risveglia di nuovo.
    
    Non faccio in tempo a percepire il mio istinto che una voce alle mie spalle lo distrugge "Non potevi chiamarmi? Sarei sceso io a prendere la roba"
    
    E' Giovanni, arrivato silenziosamente da un'altra stanza. Mi sorprendo nell'udire il tono di voce molto delicato, fanciullesco se non proprio femmineo, in forte contrasto con la mole fisica dell'uomo. Mi rendo conto solo ora di non averlo mai sentito parlare prima. Mi colpisce quella vocina inattesa ed il tono gentile; non so per quale ragione ero convinto che Giovanni dovesse avere una voce baritonale e modi di parlare bruschi.
    
    Soprattutto mi sento a disagio, come se fossi un intruso entrato in ...
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