1. La geisha- Bollicine


    Data: 21/07/2021, Categorie: Esibizionismo Autore: Cassandra, Fonte: EroticiRacconti

    3 di 3 Raccolto lo chignon è il momento del trucco. Giovanna tinge il suo viso di bianco, gli occhi di colori morbidi e la bocca carnosa e larga inizia a scomparire. E di nuovo la sua mente si incammina nel ginepraio dei ricordi a rimembrare di quando tre anni fa ha rincontrato Antonio. *** Aveva poco più di trentasette anni. Suo zio non stava bene e lei spesso andava a fargli visita, fu in quell’occasione che lo rivide. Era un quarantasettenne brizzolato e in forma. Fu lei stavolta a cercarlo. Gli lasciò il suo numero e lui non tardò a telefonarle. “Ciao cara, come stai? Ti andrebbe un aperitivo?” Chiacchierarono a lungo quel pomeriggio, l’uomo evitò di porle domande indelicate e finì per parlare di sé. “Sono padre di due ragazzi. Il maschio ha sedici anni e la bambina dieci. Ma sai… Per fortuna passo poco tempo a casa per via del lavoro”. “Come per fortuna?” “Con mia moglie non funziona. E’ una donna priva di passioni. Non ha voluto mai interessarsi della sua azienda e rifiuta ogni responsabilità e poi è pettegola. So che mi giudicherai male, ma…” Antonio le raccontò che dopo la nascita della secondogenita, sua moglie si era rifiutata categoricamente di condividere il letto con lui. Spontaneamente, Giovanna si lasciò andare a confidenze, e provò a descrivergli l’amarezza del suo matrimonio fallito e la fuga dalla realtà che viveva grazie al suo lavoro di insegnante di musica. Fuori dal locale, Giovanna si avvicinò tanto da far combaciare le loro spalle. L’uomo si fermò, ...
    ... con gli occhi nei suoi occhi e le labbra distanti pochissimi, invitanti, centimetri. In un sussurro trasportato da un alito di vento gli confidò la sua sofferta castità. Dopo Francesco, infatti, non era riuscita più a fidarsi di nessun uomo. Una donna come Giovanna, piena di vita e libidine, non poteva restare sola troppo tempo e delle dita non bastano per colmare a lungo il vuoto nel petto e quello tra le cosce. Agli occhi di lei accompagnati da certe ammissioni dirette era fatica resistere, Antonio l’attirò a sé e la baciò. Non un bacio tenero ma preteso, la sua lingua aprì bruscamente la porta chiusa delle labbra di lei per sfidarla ad un estenuante duello. Riallacciare il rapporto servì ad entrambi. Lui le conveniva: lo conosceva, non voleva figli, non si sarebbe infatuato di lei, non aveva intenzione di lasciare la moglie, era ben educato e discreto. Giovanna era quella che cercava, bella, con seni generosi e ventre caldo. Priva di pretese, fantasiosa e passionale. Iniziarono ad incontrarsi nella villetta di Antonio ogni volta che era possibile. Quando anche la routine del sesso le venne a noia, presto, le venne in mente di rispolverare il gioco di travestirsi da geisha ma lui titubante e la canzonava: “La geisha era giapponese, mica napoletana. Che ne sappiamo noi… Hai letto qualche libro e pensi di sapere tutto?" Lei non lo considerava e diceva: "Ci vuole anche il pubblico per la geisha..." “Chi devo portare io qui…?” "Qualche ospite di sesso maschile che voglia godersi ...
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