La geisha- Bollicine
Data: 21/07/2021,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Cassandra, Fonte: EroticiRacconti
... un poco, nemmeno tanto poco e si vede la carne piena delle cosce che sale e s'allarga nelle colline rosa tonde delle sue natiche. Tanto basta per scatenare i sensi dei tre uomini, e quelli di lei, al pensiero dei loro cazzi che si agitano soltanto sfiorandole l'interno delle gambe, toccandole il corpo mentre più di un paio di mani strappano via la veste odiosa, per poi prenderla lì, sullo strumento, e farla gorgheggiare di piacere. Ma devono soffocare i loro impulsi, quella è una geisha e sta per esibirsi. Non è una puttana da soffocare a pompini. Antonio prova a distrarsi e si chiede cosa ha in mente di cantare stavolta. Spera di rivederla in Carmela l’acquafrescaia, come tanti anni fa, ma la geisha è imprevedibile. Con voce calda, canta “M’anima” di Gianna Nannini e da regina di seduzione qual è ammalia i presenti. I tre sono in estasi: osservano la sua bocca larga nella quale gli uomini avrebbero voluto sguazzare con i loro cazzi, quelle mani affusolate che accarezzavano i tasti come avevano fatto spesso con la sua figa ma che sarebbero state sublimi se rivolte ai loro muscoli e quell'inguine in mostra, senza pelo, figa semiaperta che avrebbero potuto dischiudersi davanti al loro vigore. Anche lei pulsa, è scomodo sedere sul bagnato. Il tempo della musica è terminato. Gli uomini provano a ricomporsi e mangiano e la geisha li serve senza toccare cibo, come vuole tradizione. Durante il pasto, la geisha continua ad eccitarli, attraverso il suo sguardo malizioso, ma anche ...
... grazie alla sua sollecitudine nel rendere i propri servigi che fa intendere una sottomissione in cui si sente completamente a proprio agio. Con loro. Con Luca che la paragona ad una sirena che prova a stregare dei marinai. La serata termina con la recita di un’opera teatrale. Antonio vorrebbe vederla vestire i panni di Nora, ma la geisha preferisce Pirandello a Ibsen e si trasforma nella signora Ponza di “Così è (se vi pare)”. I tre maschi sono ubriachi di piacere desiderato e non sfogato, ma lasciano che lei li saluti recitando: “Io sono, sì, la figlia della signora Frola e la seconda moglie del signor Ponza, sì, e per me nessuna, nessuna. Per me, io sono colei che mi si crede!” Il kimono si è però leggermente spostato e in tal modo si intravede il seno sinistro e si percepisce il calore di un capezzolo turgido in attesa d'essere estirpato. È un fiore. Lei è in fiore, ha voglia. Aiuta gli ospiti a rindossare le scarpe e poi i tre uomini vanno via. Giulio è soddisfatto e sa che metterà a tacere il suo turbamento attraverso le sue mani. Luca è rimasto perplesso e non può restare a bocca asciutta. Stanotte cercherà compagnia per scaricare la sua eccitazione e poi domani, finito il gioco in maschera, tornerà alla vita di sempre. Giovanna l’artista mangia finalmente qualcosa. Ha nella borsa una sfogliatella riccia comprata stamattina. E’ ancora ottima, nonostante non sia più cada, e la divora. Quanto può essere ridicola una geisha che si sazia con una sfogliata! Va a svestirsi e a ...